Mondiali Pista 2021 / Martinello: «Ganna valeva l’oro, fa bene a non porsi limiti. Provi la Roubaix, e che coppia sarebbe con Viviani nell’Americana»

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Il podio dell'inseguimento individuale ai mondiali di Roubaix: Lambie vince davanti a Milan e Ganna (foto: BettiniPhoto)
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La finale tutta italiana nell’inseguimento maschile non l’abbiamo vista. Sarà per una prossima volta, adesso che Jonathan Milan è entrato ormai stabilmente nell’élite. Ganna ha sbagliato la partenza nelle qualificazioni ma non dobbiamo e non possiamo chiedergli la luna.

Silvio Martinello non lo fa, anzi. «La formula fa capire quanto limitata, modesta, sia la partecipazione a questa specialità da quando non è più nel programma olimpico, fermo restando l’alto livello dei primi tre. Con una formula normale uno come Ganna avrebbe potuto tornare in gioco, lo dimostra il fatto che nella sua finale, quella per il bronzo, stava viaggiando molto più veloce di Lambie e di Milan. Se l’Uci vuole valorizzare questa specialità storica deve tornare a una formula più congeniale. Comunque ci portiamo a casa due medaglie, e anche il piazzamento di Moro dimostra il lavoro che è stato fatto in questi anni da Marco Villa e dal suo staff».

Ganna ha parlato di una certa disabitudine alla prova individuale.

«Ci sta, l’obiettivo della stagione era l’oro col quartetto ai Giochi e successivamente la conferma mondiale. Non dimentichiamo che Filippo ha avuto anche qualche intoppo nell’avvicinamento al Mondiale, e poi è normale arrivare al termine della stagione con le pile un po’ scariche se non altro mentalmente. Detto questo, Filippo ha dimostrato nella finale per il terzo posto che l’oro lo valeva tutto».

Essere a Roubaix gli ha fatto pensare alla prossima stagione su strada, alla Parigi-Roubaix.

«E’ senza dubbio una corsa che gli si addice, magari non un’edizione estrema come l’ultima, dove la fortuna è stata ancora più importante del solito, ma è chiaro che anche lui avrà bisogno di trovare nuovi stimoli, nuove motivazioni, e andando avanti le sue stagioni non saranno per forza tutte uguali. Filippo fa bene a non porsi limiti con il motore e la predisposizione mentale che ha».

Uno come Lambie invece fa solo una cosa.

«Esatto, infatti ha ammesso la sua ammirazione per Ganna, che invece fa tutto. Comunque bravo, meritava anche lui».

A proposito di strada e pista, ha un consiglio per Viviani?

«Non posso fare paragoni con la mia storia, perché per me l’attività su pista era molto più centrale, anche grazie alle Sei Giorni. Elia vince molto più di me su strada. Lui è mentalmente molto forte, come Ganna ama quello che fa, loro hanno questa mentalità. Elia come tutti dovrà darsi delle priorità. Io se fossi in lui mi concentrerei in pista su alcune specialità: lui è nato per fare l’Americana, se ha deciso di fare coppia con Consonni bene, è ora di lavorarci, di migliorare il gesto tecnico, che è fondamentale, di curare i dettagli. Possono fare molto bene loro due. Ma penso anche una coppia Ganna-Viviani che cosa sarebbe».

Elisa Balsamo non tradisce mai.

«Bravissima. E’ un’atleta che a me piace moltissimo, una ragazza intelligente, di grande qualità, questa è una bella medaglia in una specialità olimpica, un’ulteriore testimonianza della grande qualità di Elisa».