Zambelli: «Noi ’98 penalizzati dalla pandemia, abbiamo perso la stagione più importante. Ora penso al contratto da stagista»

Zambelli
Samuele Zambelli al Giro del Friuli 2021
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«Un’opportunità da cogliere al volo». Commenta così Samuele Zambelli il contratto da stagista che lo legherà fino al termine della stagione all’Androni Giocattoli di Gianni Savio. Per chi come lui, classe 1998, non si sono aperte le porte del professionismo prima del salto dagli U23 agli Elite, la posta in gioco è altissima e bisogna sfruttare al massimo qualsiasi opportunità per non rimanere nel limbo. Proprio con Zambelli proviamo ad analizzare la sua situazione e quella dei suoi coetanei, fortemente penalizzati dalla pandemia di Coronavirus, soffermandoci anche su una stagione 2021 per lui molto positiva che va a concludersi.

Samuele, partiamo proprio da qui. Che anno è stato?

«Un anno buono, considerando i risultati. Ho vinto al Memorial Claudia in volata e mi sono giocato il primo posto in tantissime altre occasioni. Tra marzo e maggio su cinque corse ho fatto cinque top-ten. Stesso discorso in queste ultime uscite: tra Astico-Brenta, Medio Polesine e Coppa Collecchio sono arrivati tre piazzamenti».

Forse è mancato l’acuto al Giro d’Italia e al Friuli?

«Sì erano due corse importanti e a cui tenevo molto. Spesso sono queste gare che ti fanno fare il passo nei professionisti, e sento di aver mancato l’appuntamento. Sfortunatamente al Giro d’Italia non sono stato molto bene, tuttavia ho voluto comunque portare a termine la corsa. Peccato».

Che significa arrivare a 23 anni e non avere un contratto con i pro’?

«Sai, ci sono due vie. O molli tutto perché capisci che sei bravo, ma non arriverai mai al livello dei grandi, oppure non ti molli d’animo, ci credi sempre e dai tutto negli allenamenti e nelle corse per far vedere al mondo che ci sei anche tu».

E tu quale via hai preso?

«La seconda. Sento di essere ancora giovane, anche se a 23 anni c’è chi ha già vinto due Tour de France. Non mi voglio perdere d’animo perché la mia occasione arriverà».

Stagista con l’Androni, una bella occasione…

«Sì esatto. Non so ancora quali corse farò nel finale di stagione oltre al Giro di Sicilia, ma voglio vestire quella maglia e giocarmi le mie opportunità nelle varie volate. Ovviamente lavorerò per i capitani, ma la cosa più importante è farsi vedere e rispondere presente».

Quanto siete stati penalizzati voi ’98 dalla Pandemia?

«Moltissimo. Il 2020 era il quarto anno tra i dilettanti, quello che avrebbe dovuto lanciarci tra i professionisti, ma praticamente non si è mai corso. Già i professionisti hanno fatto fatica a organizzare degli eventi, pensate gli Under 23!»