MONDIALI 2021 / Il doppio ruolo di Gazzoli: «Il percorso mi piace, sarò il jolly della nazionale»

Gazzoli
Michele Gazzoli dopo la vittoria al Liberazione 2021.
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Marino Amadori si sa, quando prepara i grandi appuntamenti come Europei o Mondiali, vuole fare tutto alla perfezione. Ogni dettaglio è studiato dal commissario tecnico azzurro e le sue scelte non sono mai lasciate al caso.

Portare Michele Gazzoli ai Campionati del Mondo 2021 nelle Fiandre ha un duplice significato: innanzitutto quella di avere un’alternativa veloce a Filippo Baroncini su un percorso complicato ma adatto alle caratteristiche del corridore della Colpack, dall’altra la fiducia che il ct ripone su un atleta che prometteva grandissime cose da juniores, ma che negli scorsi tre anni si è un po’ perso per strada.

«Marino ha sempre creduto in me e per questo lo ringrazio molto. Le cose non sono andate come ci aspettavamo dopo gli anni tra gli juniores, ecco perché questa maglia della nazionale assume un valore ancora più grande».

Lasciando alle spalle il 2018, il 2019 e il 2020 che è stato complicato un po’ per tutti, con Gazzoli vogliamo concentrarci sulla stagione corrente. Il suo anno è stato ricco di alti e di bassi. L’inverno è stato difficile con il Covid e le prime uscite tra gennaio e febbraio lo hanno visto più volte a terra. Michele però è riuscito comunque ad avere importanti colpi di mano che gli hanno permesso di trionfare in corse prestigiose come il Liberazione di Roma, il Città di Empoli e il GP San Luigi-Sona.

«Quest’anno mi è mancata la continuità. Non avere un vero blocco di lavoro invernale non mi ha permesso di mantenere a lungo la condizione quando avevo i miei picchi di forma. Ma ora voglio pensare solo a come arrivo a questo Mondiale, cioè bene con il morale alto dopo la vittoria a Sona di due settimane fa e con una buona gamba dopo Coppa Sabatini e Memorial Pantani».

Probabilmente devono essere state queste ultime tre uscite a convincere Amadori. Le due gare tra i professionisti lo hanno visto battagliare sempre per le prime posizioni del gruppo, segno che la condizione è buona e la voglia di stupire è tanta.

«Correre con i pro’ non è semplice, ma io mi trovo molto meglio. Preferisco giocarmi tutto nell’ultima ora di gara piuttosto che spingere al massimo dal primo all’ultimo chilometro. Le corse degli Under 23 sono troppo imprevedibili e per un corridore come me è meglio battagliare con i “grandi”».

Nella giornata di oggi Gazzoli e il resto degli azzurri si radunerà per parlare con Amadori di una o più possibili strategie di gara. Giovedì sarà possibile andare a visionare il percorso e venerdì è il grande giorno della prova in linea degli U23.

«Credo che avrò un ruolo doppio in base a come si svolgerà la gara. Sappiamo che il nostro capitano è Baroncini, ma come dicevo prima le corse Under 23 sono talmente imprevedibili che può succedere di tutto. Sulla carta il percorso mi piace e mi si addice, mi piace ritenermi un po’ il jolly di questa squadra, che posso assicurarvi è davvero molto forte».