Mondiali 2021 / Van Aert “Cannibale” sogna la storica doppietta: ecco perché può farcela

Wout Van Aert in azione ai Mondiali di Imola 2020, dove ha conquistato l'argento sia nella prova a cronometro, sia in linea
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Il primo uomo sulla Luna, il primo uomo sull’Everest, il primo uomo a scendere sotto i 10″ nei cento metri piani e il primo uomo a dominare il mondo del ciclismo da qualsiasi versante. Ai Mondiali 2021 Wout Van Aert potrebbe abbattere questo record che non è mai riuscito nella storia del nostro magnifico sport?

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Consigli per gli acquisti iridati, signor Van Aert? Può passare dalle parti di Jeannie Longo e Anna Van der Breggen: la francese ha scritto il suo nome nell’Albo d’Oro delle due prove nel 1995 in Colombia, dove le prove a cronometro si svolsero a Tunja, mentre le gare in linea a Duitama. Venticinque anni dopo l’onore del doppio trionfo è toccato proprio dodici mesi fa ad Anna Van der Breggen: la capitana della nazionale oranje a Imola ha sbancato vincendo la crono davanti a Marlen Reusser (Svizzera) ed Ellen van Dijk (Olanda) – curiosità le due campionesse europee di Trento 2021 – e la gara in linea precedendo Van Vleuten ed Elisa Longo Borghini.

Ma quindi, perché Wout Van Aert puo sognare l’impresa delle imprese, sulle strade di casa a Leuven? Più che di sogno qui c’è da parlare di progetto e due date da fissare: il 19 e il 26 settembre. Una gamba mostruosa quella mostrata da Van Aert negli otto giorni di gare in Inghilterra al Tour of Britain. Ha vinto su tutti i terreni: sprint, volate ristrette, arrivi su salite non semplicissime. Un atleta multitasking, polivalente che su quibicisport abbiamo esaltato a fine 2020 per la sua preparazione maniacale alla nuova stagione, allenandosi a Livigno sulla distanza della mezza maratona.

Una stagione da magic box: sempre al centro del palcoscenico

Ciclocross, Tirreno-Adriatico, Grandi Classiche con Gent-Wevelgem e Amstel Gold Race, Tour de France e su tutte la magnifica vittoria nella tappa del Mont Ventoux, l’argento alle Olimpiadi di Tokyo. Sette mesi da autentico mattatore e a 27 anni la raggiunta maturità e l’età giusta per mettersi tutto il mondo alle spalle. Può farcela, ma sicuramente il Belgio ha la consapevolezza che chi reciterà un ruolo da “underdog” – soprattutto nella prova in linea – lo marcherà strettissimo. Wout ha fatto sapere che punta di più alla prova regina di domenica 26. Gli crediamo? Il bivio che ha davanti è clamorosamente unico: una strada porta al sogno, l’altra dopo i due argenti di Imola 2020 “The Spaceman” non vuole considerarla. La storia è adesso.