Pietrobon: «I problemi fisici persistono, meglio fermarsi per qualche mese. L’interesse della Eolo? Basso e Contador sono i miei idoli»

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Andrea Pietrobon in azione con la maglia del Cycling Team Friuli (foto: fornita CTF)
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«Diciamo che potrebbe andare meglio». Risponde così Andrea Pietrobon alla nostra prima domanda. Un semplice «Come stai?» che tante volte viene dato per scontato ma che nel caso di Andrea diventa probabilmente la questione più delicata da affrontare.

Per chi non lo sapesse Pietrobon, uno dei corridori più affidabili, costanti e interessanti del nostro ciclismo dilettantistico, ha interrotto la sua stagione alla fine dello scorso luglio per dei problemi fisici che non ne vogliono proprio sapere di andare via. «E’ iniziato tutto al Giro d’Italia U23. Puntavo molto sulla corsa rosa ma fin dalle primissime tappe ho iniziato a vedere che qualcosa non andava. Continuavo ad allenarmi, continuavo a correre, ma invece di migliorare, peggioravo sempre di più. Finché, in accordo con vari medici, non abbiamo deciso che la scelta migliore sarebbe stata quella di fermarmi in questo 2021 e recuperare».

Pietrobon aveva iniziato bene questa stagione. Non aveva ancora vinto, eppure tanti piazzamenti e belle prestazioni lo stavano facendo crescere sempre di più. Il secondo posto alla Vicenza-Bionde, per esempio, ancora grida vendetta. «Mi dispiace non poter tornare alle corse per vincere una gara in questo 2021, ma devo accettarlo. Ancora di più mi spiace non avere la possibilità di correre con la maglia della nazionale in questi appuntamenti importanti: Avenir, Europei e Mondiali su tutti».

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Andrea Pietrobon del Cycling Team Friuli al Giro d’Italia U23 2020 (foto: fornita CTF)

Il futuro di Pietrobon: vicini all’ufficialità con la Eolo-Kometa

La Eolo-Kometa di Ivan Basso e Alberto Contador gli ha messo fin da subito gli occhi addosso e, pur non essendoci ancora l’ufficialità, è ormai chiaro che Andrea passerà professionista proprio con loro. «Ho parlato con la Eolo, ma finché non viene data l’ufficialità tutto può succedere. Diciamo che loro mi hanno trasmesso molta tranquillità in questo periodo difficile della mia carriera. Il progetto mi piace, le figure di riferimento, neanche a dirlo, sono i miei idoli di infanzia e la squadra è nuova e a forte trazione giovanile. Se tutto va come deve andare sarei davvero felice di passare professionista con loro».

Che Pietrobon abbia testa lo si deduce dalle risposte alle nostre domande. Il problema fisico che sta vivendo da luglio inizialmente lo ha buttato giù, poi ha deciso di trarne quanto più insegnamento possibile per il futuro. Lui guarda al professionismo, un mondo difficile e pieno di insidie, e sa che questo periodo di difficoltà lo aiuterà a farsi le ossa. «Superare questi problemi mi permetterà di tornare più forte di prima. Mentalmente non è facile e sento che sto facendo un grande sforzo per non perdere la testa. La bicicletta è la mia vita e, come sappiamo, la vita è ricca di alti e di bassi. Bisogna saper imparare a gestire le fasi negative per crescere e migliorare sempre di più».