EUROPEI 2021 / Amadori: «Colnaghi e Baroncini capitani, ma alcune nazionali vorranno fare corsa dura. Non ci faremo sorprendere»

Marino Amadori ct della Nazionale U23
Marino Amadori in una foto d'archivio al Giro del Friuli
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Girando tra le stradine di Trento durante le prove in linea degli juniores incrociamo il commissario tecnico della nazionale italiana Under 23, Marino Amadori. Le cronometro di Baroncini e Coati ieri non sono andate esattamente come speravamo. Per il tricolore di specialità è arrivato un settimo posto, mentre per il classe 99 della Qhubeka addirittura un ventesimo posto.

Chiediamo ad Amadori cosa non ha funzionato nelle prove contro il tempo dei nostri azzurri e proiettiamoci verso la prova in linea di domani, dove schiereremo una squadra che con coraggio proverà a vincere il titolo continentale.

Amadori, qual è il bilancio della crono?

«Il bilancio non è né troppo negativo né troppo positivo. Forse con Coati si poteva fare qualcosa di più, con Baroncini puntavamo alla top-5 e per pochi secondi non l’abbiamo centrata».

Baroncini al Giro d’Italia U23 ha vinto la crono. Era lecito aspettarsi un risultato migliore?

«Filippo non è mai stato un cronomen. Diciamo che ha scoperto di andare forte in questa specialità proprio al Giro d’Italia, perché prima di allora non aveva mai ottenuto risultati di rilevo. Per questo non dobbiamo disperarci del settimo posto».

Per la prova di domani resta lui il leader degli azzurri?

«Sì, insieme a Colnaghi. Ma molto dipenderà da come si svolgerà la corsa».

Ovvero?

«Zana, Garofoli, Zambanini e Benedetti hanno un doppio ruolo. Da una parte dovranno tenere i due capitani nelle prime posizioni, dall’altra dovranno farsi trovare pronti se la corsa diventa dura e un gruppetto dovesse staccarsi».

Quale nazionale potrebbe decidere di indurire la corsa?

«Sicuramente la Spagna di Ayuso, che ieri non ha fatto bene a cronometro e vorrà sicuramente riscattarsi. Ma anche il Belgio di Vandenabeele, la Danimarca di Hellemose, l’Austria e la Svizzera…»

Il percorso quindi non è così “scontato”…

«Assolutamente no. Gli strappi sono impegnativi e adatti a scattisti capace di fare la differenza proprio in salita. Ecco perché prima ho nominato Ayuso».

I nostri come stanno?

«Abbastanza bene. Forse potevamo fare qualcosa in più nelle ultime uscite, ma domani sarà il giorno della verità. Tireremo le somme a gara finita, ora preferisco non sbilanciarmi».