Formolo sfida tutti: «Voglio un’altra maglia tricolore e al Tour aiuterò Pogacar nel derby sloveno»

Formolo
Davide Formolo all'arrivo della sesta tappa del Giro d'Italia, ad Ascoli Piceno
Tempo di lettura: 3 minuti

Lo chiamano Roccia da quando ha sei anni. Davide Rock, Davide Roccia. Semplicemente Davide Formolo. Semplicemente un corridore-manifesto del mantra “Non Mollare“, che pedala con tutta la grinta del mondo e mulina rapporti considerati impossibili per il resto del pianeta ciclismo. Se c’è da lottare per conquistare un centimetro in più verso grandi traguardi lui c’è sempre. Dal fresco di Livigno al caldo rovente delle strade del Tour de France, con la mission di vincere il derby sloveno insieme a Tadej Pogacar contro Primoz Roglic. Prima, però, l’orizzonte è tricolore e il sogno di un nuovo trionfo è concreto, come quello della maglia azzurra alle Olimpiadi di Tokyo.

Davide sei pronto per il Campionato Italiano?

«È una gara importante e bellissima. Ora mi sto allenando in altura a Livigno e dopo farò anche il Tour. Perciò sicuramente potrei patire un po’ il caldo, a differenza di quassù, dove si sta veramente bene al momento e perché no poi saranno le gambe che dovranno girare più che altro».

Com’è andato il tuo Giro d’Italia?

«È stato un po’ compromesso dalla caduta nella tappa dello sterrato di Montalcino. Non siamo riusciti a vincere una tappa, che era diventato il nostro obiettivo».

Al Tour sarà caccia al bis con Tadej Pogacar?

«Sì dai, quello è l’obiettivo».

La UAE correrà tutta per lui.

«Saremo tutti intorno a lui. Con la rivalità che c’è tra lui, Roglic e gli altri bisogna essere veramente forti e uniti per combattere gli altri squadroni».

Corsa a tre tra voi, Ineos-Grenadier e Jumbo-Visma?

«Sicuramente gli altri non staranno a guardarci, ognuno cerca di vincere. Sicuramente queste sono le tre squadre di riferimento, però certamente anche le altre non si tireranno indietro, se hanno la possibilità di vincere».

Nel trionfo di Pogacar alla Liegi c’è stato tanto Formolo.

«Sono veramente felice che l’abbia vinta, perché è la mia corsa preferita. Poi dopo il Tour io avrò il Lombardia, una gara in cui tengo molto a fare bene. Perciò tirerò il fiato dopo due Grandi Giri e arrivare al meglio alla Classica monumento».

Con un pensiero anche alla maglia azzurra.

«Sicuramente. Se viene fuori una gara dura essere presente sarebbe un onore. Intanto vediamo di fare bene all’Italiano e al Tour e di conquistarci un posto per l’Olimpiade prima. Stiamo parlando di un appuntamento che, se le cose andranno bene, verrà da se».

Formolo, a Tokyo che Nazionale ci vorrà per lottare per le medaglie?

«Ovviamente nessuno degli italiani partirà con il grado di favorito e questo è ancora meglio per noi, dato che verrà fuori una corsa abbastanza fatta e credo che la squadra riesca a tenere sotto controllo la gara».

Domenica pensi di poter centrare il bis tricolore?

«Sarebbe un sogno. Al momento con la squadra ci siamo veramente rilassati in queste due settimane dopo il Giro, perché l’importante sarà avere energie fresche per l’ultima settimana del Tour. Perciò una gara così dura, anche se sono indietro di condizione, nel finale potrei avere un po’ più di freschezza e riuscire a far qualcosa».

Oltre a Formolo ci saranno anche Ulissi, Trentin e Covi: avrete una squadra di livello.

«Non ci dovranno sottovalutare. Ulissi ha vinto in Slovenia dopo il Giro, Trentin anche sta andando molto bene e Covi è un ragazzino da tenere in forte considerazione».