Formolo: «Vi racconto la mia nuova vita con Chloe. Pogacar? Vuole il Tour 2021»

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Davide Formolo, 28 anni, anche nel 2021 correrà con la maglia della UAE Team Emirates.
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E’ un Davide Formolo squillante e felice quello che abbiamo intercettato al telefono. Tra un pannolino e l’altro, il corridore della UAE Team Emirates, da poco diventato papà della bellissima Chloe, si prende una pausa e ripercorre con noi le gioie e le fatiche di una stagione così anomala e difficile.

La stupenda vittoria del Delfinato e l’ottima prestazione alla Strade Bianche prima di volare in Francia al fianco di Pogacar si contrappongono infatti alla rottura della clavicola, che lo ha costretto a saltare il Mondiale e le classiche delle Ardenne che tanto si addicono alle sue caratteristiche.

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Davide Formolo in una foto d’archivio nel 2012 quando militava nei dilettanti con la Petroli-Firenze.

Ma la nostra chiacchierata con Davide non poteva non cominciare da questo suo nuovo ruolo, che porta sì tanta felicità in casa Formolo ma che sicuramente comporta anche enormi responsabilità.

«Chloe è la cosa più bella che mi sia capitata. Sono fortunato che sia arrivata in questo periodo dell’anno. Stare lontano da lei e Mirna per andare alle corse sarebbe stato veramente difficile. Da quando è nata mi sento diverso, mi sento più uomo e meno ragazzo. Ho ancora 28 anni è vero, però ora mentalmente sono cresciuto davvero tanto».

Come sono cambiate le tue giornate?

«Diciamo che la prima parte di giornata è sempre la stessa. Dopo una colazione mirata, intorno alle 10.30, esco per un allenamento di circa 4/5 ore, non eccessivamente intenso. Torno a casa verso le 16 e passo un po’ di tempo con Chloe sul divano. E’ il dopo cena ad essere cambiato: almeno fino a mezzanotte la piccina si fa sentire…»

La prima vittoria di Davide Formolo tra i professionisti. Eravamo a La Spezia al Giro d’Italia 2015.

In questo periodo con chi ti stai allenando? Hai un gruppo?

«Si, il più delle volte siamo io, Valerio Conti e Tadej Pogacar. Spesso si aggiunge anche Giulio Ciccone, che vive qui vicino. Il problema è che loro, avendo finito la stagione prima di me, hanno iniziato a riprendere gli allenamenti già da due-tre settimane. Io solo cinque giorni fa. Diciamo che se ne approfittano per tirarmi un po’ il collo».

Come ti è sembrato Pogacar dopo le vacanze? Ha già messo nel mirino il Tour 2021, può riuscire nella doppietta?

«Assolutamente sì. Le qualità di Tadej sono sotto gli occhi di tutti. Non si vince un Tour de France per caso, soprattutto alla sua età. Pensavo che i festeggiamenti e le vacanze lo avessero distratto dalla prossima stagione, invece no. E’ stato con la sua ragazza in Austria e hanno pedalato tantissimo. Non riesce a staccarsi dalla bicicletta. Ripetersi è difficile, in pochi ci sono riusciti, ma vi garantisco che non si è per nulla montato la testa».

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Davide Formolo e sua moglie Mirna in sella alla sua Vespa.

E nel 2021 di Formolo cosa ci sarà?

«Questo ancora non te lo so dire. Dobbiamo ancora vedere i percorsi del Giro e analizzare meglio quelli del Tour. Poi ci sono le Olimpiadi…

Lo scorso anno hai partecipato alla pre-olimpica e hai avuto modo di vedere il percorso.

«Sì, l’ho provato e posso dire che mi ha fatto un’ottima impressione. Il percorso è davvero molto duro, la salita finale di sei chilometri si farà sentire e sarà solamente lì che si deciderà l’Olimpiade. Lo paragono come difficoltà a un Giro di Lombardia. Comunque quello di cui sono certo è che dopo la “delusione” del Mondiale di Imola mi piacerebbe tornare in maglia azzurra al più presto».

Davide Formolo in maglia di campione nazionale al Giro di Lombardia 2019.

Per delusione intendi la mancata partecipazione ai mondiali causa infortunio?

«Si, mi brucia ancora tantissimo essermi rotto la clavicola al Tour de France. Innanzitutto perché mi sono perso i festeggiamenti della vittoria di Tadej, e poi perché sono stato costretto a saltare i mondiali. Avrei potuto scegliere di non operarmi ma dovevo stare un mese completamente fermo. Ho preferito fare l’intervento ma non avevo considerato che l’anestesia nella prima settimana mi avrebbe disabilitato. Così sono tornato solo alla Vuelta».

Una Vuelta difficile conclusa anticipatamente.

«Non è stata una Vuelta facile, lo ammetto. Volevo molto di più di quello che ho raccolto. Ho provato più volte ad andare in fuga ma me la sono giocata male e non avevo grandissime sensazioni. Poi con Chloe che stava per nascere e i voli che, a causa Covid, erano davvero pochi e incerti, ho preferito, in accordo con la squadra, lasciare un giorno prima e stare vicino a Mirna».

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Davide Formolo stremato al termine della Strade Bianche 2020. (foto: LaPresse)

Ma ora si riparte…

«Sì, e sono davvero molto motivato. A gennaio faremo un raduno con la squadra ad Abu Dhabi e delineeremo i programmi. Voglio riscattarmi. Sono ormai due anni che non riesco a fare una stagione completa come si deve. E’ importante ricominciare subito bene e molto forte, voglio dedicare il prima possibile una vittoria a Chloe…»

E allora forza Davide, ti lasciamo in compagnia di Mirna e della piccola Chloe, che, speriamo, possa presto festeggiare una vittoria del suo amato papà.

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Davide Formolo alza le braccia al cielo dopo aver trionfato nella terza tappa del Giro del Delfinato 2020. (foto: A.S.O./AlexBroadway)