GIRO D’ITALIA U23 / Saligari: «Cantoni grandioso, ma il gruppo ha sbagliato!»

Saligari
Primo appuntamento con il "commissario" Saligari nelle vesti di commentatore del Giro d'Italia U23.
Tempo di lettura: 2 minuti

Prima tappa del Giro d’Italia U23 che ci regala subito grandi emozioni e spunti interessanti. A vincere, a sorpresa, è stato Andrea Cantoni, classe 2000 della #InEmiliaRomagna che dopo una lunga giornata in fuga è riuscito ad arrivare tutto solo al traguardo di Riccione. Con Marco Saligari, telecronista Rai di questa edizione della corsa rosa riservata ai dilettanti, andiamo a commentare la grande vittoria di Cantoni e gli errori del gruppo principale che non è riuscito a chiudere per tempo sugli attaccanti…

Saligari, gran numero di Cantoni! Il ragazzo ha la stoffa…

«Assolutamente sì. Oggi è stato grandioso. La sua poi è una bellissima storia. Sapevate che è rientrato meno di due mesi fa per un brutto incidente che gli è costata la rottura della cresta iliaca?»

Una corsa contro il tempo per arrivare pronto al Giro d’Italia U23…

«Esatto. Questo dimostra la grinta e perseveranza di un ragazzo che ha fatto di tutto per esserci. Non ha vinto tanto tra i dilettanti, però questo successo lo mette in luce. Chissà che qualche team World Tour non ci stia già pensando…»

Ma il gruppo ha sbagliato con i tempi?

«Decisamente. Nelle prime fasi di gara i fuggitivi hanno raggiunto anche i 9 minuti di vantaggio e le gare Under 23 non sono come quelle dei professionisti. E’ più difficile tenere chiusa la corsa, non dimentichiamoci che sono solo cinque corridori per squadra».

Quali sono le squadre responsabili?

«Direi su tutte la Colpack che ha Baroncini e Gazzoli e la Zalf. Ma anche la Trevigiani che con Colnaghi potevano vincere questa prima tappa».

Domani ti aspetti di vedere protagonisti gli uomini di classifica?

«Il percorso apre a diversi scenari. E’ chiaro che la salita di Cima Gallisterna è piuttosto impegnativa e qualche coraggioso potrebbe tentare un’azione. Difficilmente però vedremo muoversi i big della generale. Ci sono tappe più dure e sarà importante gestirsi in questi dieci giorni di gare».

A proposito di gestione. Oggi il gruppo ha viaggiato a una media oraria impressionante, simile a quella dei professionisti del Giro d’Italia. Come te lo spieghi?

«Questo è il nuovo ciclismo. I ragazzi che corrono tra gli Under 23 sono tutti pronti per il grande salto nel professionismo. Sono abituati a chilometraggi importanti e a medie orarie alte. Ecco perché quando passano tra i grandi sono già così competitivi. Non è un caso che i tanti giovani che ci stanno sorprendendo in questi ultimi anni riescano già a imporsi».