GIRO D’ITALIA / 14ª tappa: Fortunato gigante sullo Zoncolan. Bernal padrone del Giro

La grinta di Lorenzo Fortunato, che ha tenuto duro negli ultimi chilometri dello Zoncolan (foto: PhotoGomezSport)
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Era la salita più temuta e lo Zoncolan ha emesso verdetti importanti. Egan Bernal è il padrone del Giro in questo momento. Il colombiano fa saltare tutti gli uomini di classifica con il lavoro perfetto della sua squadra. Cede anche Simon Yates che sembrava pronto a reggere al confronto. Ma il volto più sorridente di oggi è quello di Lorenzo Fortunato, un gigante sullo Zoncolan. Lo scalatore della Eolo-Kometa si impone con una serie di scatti straordinari. E nel finale, quando serve, fa la differenza con una grinta da veterano.

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L’ordine d’arrivo della quattordicesima tappa

Classifica generale

17.02: Bernal fa paura: salta anche Yates e allunga con uno scatto devastante. Il colombiano chiude quarto.

17.01: Fortunato trionfa. Battuto Tratnik.

16.59: Fortunato è in difficoltà, ma Tratnik è persino costretto a zigzagare per continuare a pedalare.

16.56: attacca Simon Yates! Subito lo marca Bernal. I due fanno il vuoto.

16.55: perde terreno Evenepoel dal gruppo maglia rosa.

16.53: attacca Fortunato, che lascia sul posto Tratnik. Intanto cede Foss tra gli uomini di classifica.

16.47: Tratnik e Fortunato portano il loro vantaggio sui contrattaccanti a 53″.

16.43: ritmo forsennato della Ineos Grenadiers che si porta a 4′ dalla testa della corsa, che affronta ora gli ultimi quattro chilometri.

16.39: si stacca Vincenzo Nibali dal gruppo maglia rosa.

16.34 (-7 km): Fortunato aggancia Tratnik al comando.

16.30 (-8 km): cambio della guardia in testa al gruppo maglia rosa. Al posto della Astana c’è la Ineos Grenadiers.

16.22 (-10.6): in testa si muove Tratnik che prova a involarsi verso il traguardo. Attaccano anche Covi, Ponomar e Fortunato.

16.17 (-12.4 km): la Bike Exchange riporta Yates nelle primissime posizioni del gruppo. In testa si stacca Jacopo Mosca.

16.11 (-16 km): Yates nelle ultime posizioni del gruppo.

16.07 (-18.5 km): il distacco tra i due gruppi supera i 6′. Si avvicina l’inizio della salita finale per i fuggitivi.

15.56 (-26 km): il margine di vantaggio dei fuggitivi torna a 5’56”.

15.42 (-37 km): anche Evenepoel rientra sui primi. Sospiro di sollievo per il belga.

15.39 (-40 km): rientra sulla prima parte del gruppo, il troncone con Nibali e Yates.

15.36 (-43 km): ricapitoliamo la situazione: la maglia rosa e il gruppo Astana hanno 4’52” di distacco dalla testa della corsa. A 4’58” il gruppo con Caruso, Buchmann, Yates e Nibali. A 5’03” c’è Evenepoel.

15.33 (-45 km): dietro ai fuggitivi c’è l’Astana che ha spezzato il gruppo. Resiste Bernal. La maglia rosa ha il solo Castroviejo come compagno di squadra.

Terza ora di corsa

15.28 (-48 km): il gruppo maglia rosa si spezza in discesa dopo il primo GPM. La Astana spinge a fondo, ma Egan Bernal non sembra essersi fatto sorprendere.

15.20 (-53 km): il distacco ora scende addirittura sotto i 6′. Il gruppo maglia rosa è tirato dalla Astana-Premier Tech.

15.10 (-59.3 km): il vantaggio dei fuggitivi si riduce a 7’11”.

15.01 (-62 km): si forma il gruppo dei velocisti che comprende anche la maglia ciclamino Peter Sagan. Si stacca anche Geoffrey Bouchard.

14.58 (-63 km): il distacco resta sempre attorno agli 8 minuti.

14.35 (-75.5 km): cambio di bici per Mollema.

14.24 (-82.7 km): 8’14” il vantaggio dei fuggitivi.

14.12 (-91.3 km): sfiora gli 8′ di vantaggio il vantaggio dei fuggitivi.

13.53 (-104 km): lievita fino a 7’53” il gap tra attaccanti e gruppo principale.

13.45 (-110 km): cambi regolari in testa e vantaggio che sale leggermente, 7’38”.

Seconda ora di corsa

13.30 (-119 km): il gruppo transita a 7’18”.

13.28 (-120 km): Mollema ha preceduto Mosca e Rochas al GPM del Castello di Caneva.

13.23 (-125 km): Astana Premier-Tech e Ineos-Grenadiers a condurre le danze davanti al gruppo maglia rosa.

13.15 (-130.4 km): situazione cristallizzata per ora. 7’34” il distacco del gruppo rispetto ai fuggitivi.

Prima ora di corsa

12.39 (-157 km): l’Astana Premier-Tech passa in testa al gruppo. La squadra di Aleksandr Vlasov non vuole lasciare troppo spazio agli undici attaccanti. Vantaggio attuale, 6’25”.

12.33 (-162.5 km): ricordiamo la composizione del gruppo al comando: Andrii Ponomar (Androni Giocattoli Sidermec), Jan Tratnik (Bahrain Vitcorious), Remy Rochas (Cofidis), Vincenzo Albanese e Lorenzo Fortunato (Eolo Kometa), George Bennett ed Edoardo Affini (Jumbo Visma), Nelson Oliveira (Team Movistar), Bauke Mollema e Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), Alessandro Covi (UAE Team Emirates).

12.23 (-172.3 km): che show! Lotta pazzesca tra il gruppo e i fuggitivi. Ora Sagan in testa al plotone regola tutti e il ritmo è lentissimo.

12.19 (174.7 km): a Venegazzù caduta per Naesen (AG2r Citroen) ed Edet (Cofidis). Il secondo sembra avere la peggio.

12.18 (-175.8 km): sembra decollare, ma in maniera lieve, il tentativo di fuga. 1’33” il vantaggio dei battistrada.

12.10 (-182.6 km): Ponomar, Tratnik, Rochas, Albanese, Fortunato, Bennett, Affini, Oliveira, Mollema, Mosca e Covi, gli attaccanti di oggi.

11.56 (-194.6 km): prime scorribande in testa al gruppo. Mollema prova a portare via un gruppetto!

11.51 (-199.3 km): si entra nella provincia di Treviso.

11.45 (-204 km): gooooooo! Partita ufficialmente la quattordicesima tappa del Giro d’Italia.

11.40: foratura pe Valerio Conti (UAE Team Emirates) nel tratto di trasferimento.

11.30: gruppo in movimento verso la partenza ufficiale della tappa numero 14 del Giro d’Italia 2021.

Giro d’Italia: 14ª tappa, il percorso

Basta leggere i dati della salita di oggi al Giro d’Italia per capire che no, non ci si potrà nascondere in nessun modo. Zoncolan uguale a 14,1 chilometri all’8,5%, con gli ultimi 3 chilometri ad una pendenza media del 13%. I “non scalatori” saliranno zigzagando, pregando che l’agonia finisca al più presto.

E pensare che il versante che affronteranno oggi, da Sutrio, non sarà nemmeno quello più duro, perché la Corsa Rosa ha quasi sempre preferito l’ancor più terrificante versante di Ovaro, 10 chilometri al 12%, quindi più breve ma con pendenze da vera e propria mulattiera. Per non fare differenze, Gilberto Simoni è stato il primo a battezzare entrambi i versanti, nel 2003 da Sutrio (la prima e unica altra volta in cui si è saliti da lì) e nel 2007 da Ovaro. Dopodiché ci hanno vinto Ivan Basso nel 2010 – primo tassello nell’entusiasmante rimonta alla Maglia Rosa di David ArroyoIgor Anton nel 2011, Michael Rogers nel 2014 e Chris Froome nel 2018, sempre partendo da Ovaro. Il comune denominatore è il tifo; una marea di persone seduta nei prati ad applaudire ed incitare i corridori.

Tappa di montagna dunque divisa in due parti. I primi 130 chilometri sono praticamente piatti anche se sempre in leggera ascesa fino ai piedi della salita di Monte Rest caratterizzata da numerosi tornanti e dalla carreggiata ristretta. Anche la discesa si presenta impegnativa e con molti tornanti. Giunti a Priuso la strada è nuovamente larga. Dopo Tolmezzo e Arta Terme si arriva ai piedi della salita finale anch’essa divisibile in due parti: la prima di circa 11 chilometri con strada larga a tornanti e pendenze attorno al 7-8% e gli ultimi 3 chilometri molto impegnativi.

Ultimi km
Ultimi 3 chilometri su strada ristretta molto ripida. La media degli ultimi 3 chilometri è oltre il 13%. La strada risale il pendio con poche curva e pendenze spesso oltre il 20%. L’ultimo chilometro è in gran parte attorno al 18%. In alcuni tratti sia nei brevi tornanti si nell’ultimo tratto si riscontrano pendenze oltre il 25% con punte del 27%. Ultimi 50 m in leggera ascesa su asfalto. Gli ultimi 3 chilometri, infatti, sono addirittura al 13% di pendenza media! Non si scende mai sotto la doppia cifra. I parziali, per ogni 500 metri: 10,4%, 13,2%, 11,2%, 14,2%, 11,4%, 18,8% negli ultimi 500 m! Diabolica, non ci sono altre parole per descriverla. La pendenza massima? Fa trasalire: 27%, quando manca 1 chilometro all’arrivo. Ci si può cappottare. Serviranno gambe d’acciaio, qui si fa la storia.