#DILLOCONUNABORRACCIA / Di padre in figlio, sognando Van der Poel

Una bellissima passione tramandata di padre in figlio. Ecco la storia di Andrea da Villarbasse, con la borraccia di Van der Poel
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Una bellissima passione tramandata di padre in figlio. La storia di oggi per #Dilloconunaborraccia parla di Andrea Gabba e di un mondo delle due ruote che vive da oltre quarant’anni. Ai suoi bambini ha trasmesso tutto il bello e il meglio di questo sport e ci racconta della borraccia di Van der Poel.

Era un pomeriggio di sole del 1980 avevo 7 anni quel giorno a Torino arrivava il Giro. Ricordo il sole, il caldo una strada lunghissima agli occhi di un bambino ed una linea di arrivo. Una lunga piacevole attesa e poi una volata. Pochi flash di una fantastica giornata, ricordi affievoliti dal tempo. Eppure una cosa non dimentico. Ero sotto il palco delle interviste e premiazioni. Il vincitore appoggia la bicicletta alle transenne, lascia la sua preziosa compagna di viaggio ed un massaggiatore. Mio papà, ex corridore e ds, chiede a quell’uomo la borraccia che era ancora li su quel bellissimo telaio. Il massaggiatore la prese e la mise tra le mie mani.

Era la borraccia di Beppe Saronni, bianca con la scritta GIS Gelati. La borraccia di Saronni quello si che è un ricordo ancora nitido 41 anni dopo. Grazie ad una borraccia mi innamoro del ciclismo per poi virare sul triathlon e raggiungere da allenatore la nazionale italiana e i giochi olimpici dove mia moglie giunge quinta. Passano gli anni mi ritrovo con i nostri due bambini (7 e 10 anni) lungo le strade del Giro del Tour e delle classiche Piemontesi e Liguri, la passione continua. La scorsa primavera arrivano tempi difficili per tutti noi. Poi la vita riparte, andiamo a vedere il giro del Piemonte, siamo li su una salita e la storia si ripete. Quel campione tanto ammirato in Tv passa dal rifornimento e lancia la borraccia verso il suo meccanico, i bimbi corrono da lui e come in un film che già visto ecco che l’uomo porge tra le loro mani la borraccia di Mathieu Van Der Poel. Una borraccia, non un semplice pezzo di plastica ma un simbolo di passione per uno sport, una borraccia che da quel giorno è la fedele compagna delle nostre uscite in bicicletta. Piccoli gesti che fanno innamorare del ciclismo i bambini di oggi e i bambini che furono e che oggi sono papà!!”