Liegi, le pagelle: Pogacar merita 10 e lode, ma a Valverde diamo 30! Roglic flop, Longo Borghini super

Liegi-Bastogne-Liegi
Il podio della Liegi-Bastogne-Liegi 2021 (foto: A.S.O./AurelienVialatte)
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Le pagelle della nostra Alessandra Giardini sui grandi protagonisti della Liegi-Bastogne-Liegi 2021, una corsa come sempre spettacolare che quest’anno ha premiato il talento di Tadej Pogacar. Ecco tutti i voti!

Tadej Pogacar 10 e lode – L’immagine più bella è virtuale, a distanza: Beppe Saronni ed Ernesto Colnago che si godono la volata al telefono ed esultano insieme per la vittoria del loro gioiello. Uno che vince Tour de France e Liegi-Bastogne-Liegi è un corridore completo. Uno che ci riesce a 22 anni è un fuoriclasse. Ah, quest’anno ha corso 5 gare, 3 a tappe e 2 in linea: ha vinto UAE Tour e Tirreno-Adriatico, ai Paesi Baschi è arrivato terzo, alla Strade Bianche settimo e adesso ha vinto la Liegi. Ci arrendiamo.

Julian Alaphilippe 8 – Poteva anche andargli peggio: poteva perdere al fotofinish e a braccia alzate come sei mesi fa. Probabilmente si sarebbe sognato sloveni per tutte le notti a venire. Prima cosa: sulla carta è lui il più veloce dei 5, ma Pogacar lo batte nettamente. Perché le corse non si vincono sulla carta, e perché dopo 260 km non c’è niente di scontato. Seconda cosa: lui comunque alla fine è dove dovrebbe essere, anche grazie al lavoro della squadra. E comunque sesto all’Amstel, primo alla Freccia, secondo alla Liegi. La nostra invidia per i francesi oggi ricomprende anche quel talento di David Gaudu (voto 9), finalmente sul podio di una corsa monumento.

Primoz Roglic 5 – Correva con il numero uno, era il naturale favorito per questa corsa dopo quello che ha fatto vedere nell’ultima edizione e dopo gli ultimi risultati (la vittoria ai Paesi Baschi e il secondo posto alla Freccia), ma al momento decisivo lui e la sua squadra si sono fatti sorprendere. Continua il duello a distanza con il connazionale Pogacar, al Tour ci sarà da divertirsi.

Alejandro Valverde 30 – Voto da universitario d’eccellenza per uno che sceglie di passare anche il giorno del suo quarantunesimo compleanno nel gruppo World Tour anziché nel suo gruppo personale: con i figli Alejandro e Ivàn, nati dal primo matrimonio e ormai grandi, e poi con quelli nati dal secondo, Pablo, Natalia che si chiama come la mamma e Alessandra, la piccolina, nata durante l’ultima Vuelta. Lui nel gruppetto di 5 che rimane davanti a giocarsi la Liegi c’è. E non arriva neanche ultimo: di Liegi ne ha vinte 4, altre 3 volte è andato sul podio, oggi lo ha mancato di un soffio. Enorme. Ha detto che di anni se ne sente trenta, ne sentiremo riparlare. 

Lorenzo Rota 7+ – Alla prima Liegi della sua carriera, il venticinquenne bergamasco ce la mette tutta per farsi notare. Entra nella fuga iniziale di 7 (vantaggio massimo: 8’30” a 140 km dal traguardo), rimane nei primi 2 sulla Redoute, viene ripreso soltanto a 20 km dal traguardo. Sarà anche un premio di consolazione, ma ce lo teniamo. 

Tao Geoghegan Hart 7 – Dedicato a chi è ancora convinto che il Giro dell’anno scorso l’abbia vinto un perfetto sconosciuto. Tao non è più uno sconosciuto da tempo, invece è perfetto quando dà uno scrollone al gruppo sulla Redoute, poi va avanti per accelerate anche nella cote successiva, preparando la strada al contropiede di Carapaz. 

Richard Carapaz 6 – L’idea è buona, sta in testa da solo per tutta la Roche aux Faucons, ma poi a chiudere come un forsennato ci pensa Vansevenant (voto 9, come sempre, alla tattica Deceuninck; voto 5 alla Ineos che al momento giusto si fa sorprendere) che deve mettere davanti il suo capitano Alaphilippe. La giornata dell’ecaudoriano finisce nel modo peggiore: squalificato per «posizione non consentita». Guardando e riguardando le immagini, ci sentiamo di dissentire ma tanto la giuria ha sempre ragione (niente voto, per carità). 

Davide Formolo 6 – E’ la media fra il voto (8) che merita per il compito impeccabile che svolge per la squadra – prima apre la strada al suo capitano, poi tiene a bada il gruppo inseguitore – e che porterà al successo di Pogacar e quello che gli daremmo per le nostre aspettative frustrate (4). Continuiamo a pensare che questa corsa gli si addica: non a caso due anni fa fu secondo dietro a Fuglsang. Al traguardo è comunque il migliore dei nostri undici: sedicesimo.

Elisa Longo Borghini 9 – Non le diamo 10 soltanto perché vogliamo lasciarle ancora qualcosa da conquistare, ma Elisa è attualmente la realtà più bella del ciclismo italiano. La sua campagna del Nord lo ha confermato, e il podio ottenuto nella Liegi – in volata, addirittura – lo sottolinea. Su 9 giorni di corse in questo 2021, 6 volte è arrivata fra le prime 10, 4 volte sul podio. E’ capitata nell’era delle olandesi volanti, ma lei parte sempre per dare il massimo. E’ il massimo di Elisa è più di quanto possiamo immaginare.

Evenepoel 8 – Questa mattina gli appassionati che erano piazzati sul percorso nonostante la stretta sorveglianza della polizia belga hanno avuto una gradita sorpresa: poche ore prima della corsa è infatti passato in bici Remco Evenepoel, che si sta allenando per il gran rientro al Giro. Rientro che lascia scettico il grande Eddy Merckx. «Mi stupirei molto se lottasse per la vittoria dopo essere stato tanto senza correre, ci vuole tempo per ritrovare il ritmo-gara». E così il nostro voto è di incoraggiamento.