Alaphilippe: impresa mondiale sul Mur come Evans, il giustiziere di Contador

Il podio della Freccia Vallone 2010, in una foto d'archivio: Cadel Evans trionfa in maglia iridata davanti a Joaquin Rodriguez e Alberto Contador
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Cosa possono avere in comune Cadel Evans e Julian Alaphilippe? Nulla, verrebbe da dire a primo impatto. Vengono da paesi e generazioni diverse: australiano classe 1977 il primo, francese del 1992 il secondo. Inoltre sono pochissime le occasioni in cui hanno preso parte alla stessa gara. Eppure ci sono due vittorie che li accomunano: il Mondiale in linea e la Freccia Vallone.

Sorpresa

A dire la verità, il computo delle vittorie nella classica delle Ardenne è nettamente favorevole ad Alaphilippe, vincitore con quella odierna di tre edizioni (quella del 2018, quella del 2019 e quella del 2021), mentre Evans si è fermato a un solo successo. Quella vittoria, avvenuta esattamente 11 anni fa, il 21 aprile 2010, fu la prima di Cadel con la maglia iridata conquistata con un numero da fuoriclasse a Mendrisio nei mesi precedenti. Sul Muro di Huy, l’australiano diede una lezione di tattica a un certo Alberto Contador. Lo spagnolo attaccò con veemenza, convinto che le pendenze della salita belga gli fossero favorevoli esattamente come quelle dei Grandi Giri. Evans rispose salendo con il suo ritmo e cambiò ritmo nel finale, scavalcando Contador e resistendo alla rimonta di Joaquim Rodriguez.

Alaphilippe ed Evans: che analogia!

Undici anni dopo, il copione si è ripetuto. Un campione del mondo primo sul Muro di Huy, cosa mai accaduta nell’ultimo decennio. Un iridato che beffa il re dei Grandi Giri, rappresentato stavolta da Primoz Roglic. Al posto di Evans oggi brilla la stella di Alaphilippe, vincitore con uno sprint simile a quello che incoronò l’australiano. Secondo diversi filosofi e letterati, la storia è ciclica e tende a ripetersi. Magari Julian, con ironia e un pizzico di scaramanzia, potrebbe guardare con interesse al 24 luglio. Nel 2011, Evans conquistò il Tour de France, una corsa che Alaphilippe ha già sfiorato in un’occasione. Insomma, mai dire mai…