Mark Cavendish, dall’inferno al paradiso: Cannonball ha riaperto il fuoco!

Mark Cavendish si è imposto in quattro tappe del Giro di Turchia. Qui sul podio della seconda tappa, vinta davanti a Philipsen e Greipel
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1159, sono i giorni trascorsi dall’ultima vittoria di Mark Cavendish. Era l’8 febbraio 2018, ne sono successe di cose da allora, per fare un esempio il mondo non era ancora a conoscenza di Van Der Poel e Van Aert.
Quella di oggi di Cavendish potrebbe essere la vittoria del riscatto, il velocista dell’isola di Man sembra aver ritrovato nuove energie con la Deceuninck.

L’inizio dell’incubo

I problemi di Cavendish erano iniziati già nel 2017, quando a causa di una caduta fu costretto al ritiro dal Tour de France alla quarta tappa.

Il 2018 è stato l’inizio del periodo più complicato della carriera di Mark, la vittoria al Dubai Tour sembrava poter essere il solito inizio di stagione. Poi la caduta alla Milano-Sanremo, ancora negli occhi di molti appassionati, ha cambiato tutto. Da quel giorno ci sono stati tanti momenti bui, fin troppi per essere affrontati da un uomo solo.

i due anni successivi, corsi con la Dimension Data, hanno fatto vedere al mondo le fragilità di un campione. Mai al centro del progetto Team sudafricano Mark prova a redimersi passando alla Barhain Victorius ma anche qui non riesce a lasciare il segno.

La redenzione

Mark Cavendish sembrava sulla via del ritiro, erano lontani i giorni dei successi e del dominio nelle volate di tutto il mondo. Dall’oro mondiale nel 2011 erano passati tanti anni, forse proprio quelli migliori.

Invece ad inizio stagione 2021 la grande opportunità, la Deceuninck di Patrick Lefereve crede in lui, complice l’assenza alle corse di Jakobsen, ritornato a correre in questo Giro di Turchia. Questa occasione sembrava aver donato nuova ninfa vitale al britannico.

L’inizio stagione è in sordina, la squadra non lo mette mai sotto pressione, gli da il tempo di ambientarsi, di togliersi la polvere di dosso. Polvere che oggi Mark ha alzato nella voltata alla seconda tappa del Giro di Turchia, uno sprint cattivo, di chi vuole dimostrare qualcosa al mondo.
Poi l’urlo liberatorio, dopo la linea del traguardo, alla radio. Siamo sicuri che Patrick Lefevere fosse il più felice di tutti, ha vinto la sua scommessa. Ricordare al mondo chi è Mark Cavendish.