L’UCI ancora non ha deciso il destino della Vini Zabù. E il Giro?

La Vini Zabù nel Parco Archeologico di Segesta, alla presentazione del Giro d'Italia 2020, in una foto d'archivio (foto: LaPresse)
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È sceso un preoccupante silenzio sulla delicata vicenda della Vini Zabù. La positività di De Bonis in un controllo a sorpresa ha infatti creato le premesse perché la presenza della formazione di Citracca al Giro d’Italia sia fortemente a rischio.

Infatti il regolamento antidoping prevede che un doppio caso di positività nell’arco temporale di dodici mesi nella stessa squadra crei le premesse per una sospensione dall’attività della formazione dai 15 ai 45 giorni. E la Vini Zabù ne ha patite due nell’arco di pochi mesi: alla fine di ottobre, al Giro d’Italia, Matteo Spreafico, ed il 16 febbraio, fuori competizione, Matteo De Bonis. Il Giro d’Italia inizierà tra meno di un mese, l’8 maggio a Torino. La Vini Zabù era stata invitata a parteciparvi, ma a questo punto la sua partecipazione non può essere scontata.

Partecipazione a rischio

Gli organizzatori del Giro sono in attesa di conoscere le decisioni della commissione disciplinare dell’Uci per decidere l’esclusione o meno della squadra. Ma questo provvedimento tarda ad arrivare e crea incertezza su quello che potrà avvenire.
Se infatti, come probabile, l’Uci irrorerà una pena che va oltre l’inizio del Giro d’Italia, gli organizzatori dovranno valutare se rinunciare ad una squadra o se invece sostituirla con un’altra. E’ chiaro che più tardi sarà fatta questa scelta più sarà problematico per un’altra squadra improvvisare la sua partecipazione al Giro d’Italia.

Estraneità

La Vini Zabù, che si dichiara estranea alle brutte vicende di doping, ha sospeso immediatamente l’attività con la speranza che il periodo di inattività precedente l’irrorazione della pena possa essere considerato rendendo possibile la sua presenza a Torino. Ma sarebbe davvero un peccato se alla fine l’esclusione della formazione toscana avvenisse con un ritardo tale da impedire agli organizzatori di occupare il posto rimasto vacante.