Fiandre, polemiche sulle borracce lanciate ai tifosi. Schär, squalificato, scrive una lettera all’UCI

Borracce
Le borracce di un corridore della Mitchelton-Scott alla Parigi-Nizza 2021 (foto: A.S.O./FabienBoukla)
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In un Giro delle Fiandre che rimarrà negli annali per la splendida vittoria di Kasper Asgreen su Mathieu Van der Poel, non sono mancate le polemiche circa le discutibili regole UCI introdotte dallo scorso primo aprile. Le immagini in mondovisione di Michael Schär che getta via una borraccia a dei tifosi a bordo strada (in una zona non “green”) sono state valutate dalla giuria come una violazione delle nuove norme e per questo motivo il corridore dell’Ag2r Citroën è stato squalificato.

La “borraccia di Schär”, raccolta da un felicissimo bambino belga, ha scatenato le ire degli appassionati e degli stessi corridori che sui social si sono mossi in difesa del collega. Cesare Benedetti ha subito pubblicato un post nel quale si mostra «triste per tutti quei bambini che non ne riceveranno più».

Ma forse è proprio Michael Schär ad esprimere più eloquentemente i propri pensieri in una lettera aperta destinata all’UCI e pubblicata sul suo profilo Instagram. La sua lettera ha anche un titolo: “Cara UCI: perché i bambini si avvicinano al ciclismo“.

«Lo ricordo come se fosse ieri, i miei genitori portarono me e mia sorella al Tour de France 1997 sui Monti della Giura. Abbiamo aspettato il passaggio per ore in mezzo alla folla festante. L’atmosfera elettrizzante del gruppo che si avvicinava mi ha cambiato la vita (…) Non volevo altro se non diventare un ciclista professionista.

«Mentre il gruppo mi sfrecciava davanti ho ricevuto da uno dei corridori una borraccia. Quel piccolo pezzo di plastica mi ha regalato un sogno. Ora io sono uno di quei professionisti. Durante i momenti più tranquilli della gara porto sempre una borraccia vuota da dare a qualche bambino sulla strada. Alcuni anni fa ne diedi una ad una ragazza a bordo strada, e lei ancora ne parla! Questi sono i momenti che amo del nostro sport e nessuno ce li potrà portare via. E’ semplice. Il ciclismo è semplice».

Nessuno mette in dubbio le buone intenzioni dell’UCI. E’ importante non inquinare il nostro pianeta: vedere i corridori gettare via le proprie borracce sulla salita di un passo alpino tra gli alberi è decisamente brutto e diseducativo. Limitare il lancio ha poi il vantaggio di ridurre le cadute provocate da questi oggetti, ricordate Thomas al Giro d’Italia? Bene, allo stesso tempo però è importante anche mantenere dei piccoli margini di interpretazione della regola: regalare una borraccia ai tifosi non può e non deve essere un comportamento vietato.