Balsamo delusa dopo il quinto posto alla Brugge-De Panne. «Ci riproverò alla Gand…»

Brugge-De Panne: Elisa Balsamo (Valcar-Travel&Service), a destra nella volata per il secondo posto vinta dalla danese Emma Noorsgaard (Movistar Team). (Foto Anton Vos)
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All’indomani della Brugge-DePanne, Elisa Balsamo sta tornando in albergo dopo la ricognizione della Gand quando la riaggiungiamo al telefono.

Il quinto posto del giorno prima le sta stretto e non lo nasconde. «Il fatto che in un gara con 200 metri di dislivello sia arrivato davanti un gruppetto ristretto è indicativo. E non c’era nemmeno tantissimo vento, ma sufficiente perché a una trentina di chilometri dal traguardo si aprissero dei ventagli.

Siamo rimaste una decina di cicliste e io, essendo sola, avevo battezzato la ruota della D’Hoore. Quando è partita la Brown speravo che qualcuna chiudesse su di lei, che è una passistona, ma è stata brava.

Ci tenevo tanto alla gara di ieri perché con tutto il lavoro in pista che ho alle spalle in volata posso dire la mia. Poi è chiaro che uno sprint per la vittoria è diverso da uno sprint per il piazzamento in cui si è meno determinati».

Bilancio

Dopo la vittoria al Gp Ottingen del 14 marzo e il settimo posto nel Trofeo Binda, la quinta piazza colta alla Brugge-De Panne tiene alto il bilancio nelle sei corse disputate in questo inizio di stagione dalla piemontese.

«In una gara come il Trofeo Binda – riprende Elisa – devo ancora difendermi, mentre qui in Belgio posso correre all’attacco come ho dimostrato ieri».

Domenica alla Gand ti vedremo ancora davanti?

«Il tracciato mi piace molto (nel 2019 Elisa chiuse al nono posto, mentre lo scorso anno è caduta dopo due chilometri ed è stata costretta al ritiro, ndr), oltre ai muri nel circuito finale ci sono anche tre tratti di sterrato. Dipende da che gara verrà fuori, perché quest’anno si sta andando davvero fortissimo: se sul Kemmelberg attacca la Vos, o la Sd Worx sarà dura per tutte».

Elisa rimarrà in Belgio fino al Fiandre e avrebbe dovuto correre anche la Roubaix che a quanto pare slitterà in autunno.

«Sembra una maledizione – sorride – da quando hanno annunciato la prima Roubaix delle donne non si riesce a farla. L’anno scorso ero andata a provare il percorso e mi era piaciuto moltissimo: sarà per l’arrivo nel velodromo, è stato come se le mie due passioni si fossero fuse insieme…».