Dalla capanna di Rio alla bufera delle Tre Cime: caro Pancani, sei pronto alla “Maratona Sanremo”?

Francesco Pancani in cabina di commento con Silvio Martinello in una foto d'archivio e nello specchietto in alto sotto la "capanna" alle Olimpiadi di Rio 2016
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Per un telecronista ogni gara è una nuova occasione per trasformare la cronaca in storia. Il gesto atletico in impresa, la vittoria in un momento indimenticabile con la colonna sonora delle proprie parole. Francesco Pancani e la sua voce hanno raccolto un’eredità bellissima e allo stesso tempo straordinaria: il racconto di uno degli sport più popolari in Italia, quel ciclismo che da sempre ha legato la sua cifra stilistica a quella dell’epica con Adriano De Zan e Auro Bulbarelli. Pancani sabato sarà protagonista di una giornata storica: la prima diretta integrale della RAI dal primo all’ultimo metro della Classicissima di Primavera, la Milano-Sanremo. Su quibicisport.it Francesco Pancani riavvolge il nastro della sua carriera dal mondo della pallavolo a quello dei pedali e lancia lo sprint alla “Maratona Sanremo“, più attesa che mai!

Pancani, la telecronaca in cima alla classifica personale?

«Sicuramente a livello di ciclismo su strada le Tre Cime di Lavaredo con il trionfo di Vincenzo Nibali sotto la bufera di neve. In assoluto l’oro olimpico di Elia Viviani a Rio. La medaglia d’oro vinta da telecronista mi mancava, è stata un’emozione fortissima: con la pallavolo ci ero andato vicino, ma resta un tabù».

Tra pallavolo e ciclismo, quale sport preferisci?

«Tutti e due mi hanno regalato grandi emozioni. Non puoi voler più bene al babbo o alla mamma: palazzetti e ciclismo hanno in comune la bellezza delle persone. Sono ambienti bellissimi con persone eccezionali. Coach, direttori sportivi, atleti, corridori. Un’atmosfera unica».

La cabina di commento che non dimenticherai mai?

«I siti olimpici. Almeno nel ciclismo ti trovi nei posti più improbabili tra quelli possibili. Alle Olimpiadi di Rio 2016 con Silvio Martinello, eravamo a 40 gradi con una capanna di cartone. Ci copiarono tutti. Ci siamo divertiti con Silvio costruendo una casina piccola per ripararci».

Sabato sulla Rai la “Maratona Sanremo” con la diretta integrale: sei pronto?

«Parliamo di una novità assoluta per noi. La telecronaca sarà divisa in due tra me e Andrea De Luca: lui farà la prima parte, mentre io mi occuperò della seconda».

L’episodio più difficile da commentare?

«Il giorno di Wouter Weylandt lungo la discesa del Passo del Bocco al Giro d’Italia del 2011. Bisognava essere molto misurati nelle parole, con i nostri silenzi. Essere rispettosi del dolore dei familiari la cosa più importante da fare».

E la gaffe più eclatante?

«Degenkolb alla Milano-Sanremo del 2012. Mi si spense la luce, vince Simon Gerrans. Pensa che Degenkolb non era nemmeno nel gruppetto di testa. Un errore talmente clamoroso che mi auguro che le persone l’abbiano capito».

Milano-Sanremo: che corsa ti aspetti?

«Mi aspetto una corsa imprevedibile. La Sanremo è imprevedibile per antonomasia. Sarà difficile mettere in difficoltà i tre fenomeni. Servirà muoversi sulla Cipressa, perché sul Poggio non vedo qualcuno che possa tenere il ritmo di Van Aert, Van der Poel e Alaphilippe».