In alcune foto pubblicate negli ultimi giorni dal Team Ineos si intravedono dei dischetti nella parte alta di una delle due braccia di alcuni corridori, coperti e quindi messi in risalto dalla divisa aderente. Di che cosa si tratta? Forse Rohan Dennis, uno degli atleti in questione, deve convivere col diabete? Niente di tutto questo. Dario David Cioni, uno dei tecnici della formazione britannica, spiega in due parole di cosa si tratta: «Si tratta di un dispositivo che monitora i valori del glucosio. Ma non è relativo al diabete».
Risale ad appena qualche mese fa, infatti, l’annuncio della collaborazione tra la Ineos e Supersapiens, azienda specializzata nel campo della tecnologia applicata allo sport con sede ad Atlanta che, tra l’altro, annovera tra i suoi partner anche la Jumbo-Visma di Primoz Roglic, Wout van Aert e Tom Dumoulin. Grazie ad una applicazione, è possibile rimanere aggiornati in tempo reale sui livelli del glucosio dei corridori che indossano il dispositivo in questione.
Il glucosio può essere misurato in milligrammi di glucosio per decilitro di sangue (mg/dL) o in millimoli di glucosio per litro di sangue (mmol/L), anche se l’applicazione di Supersapiens mostra i livelli del glucosio solo in milligrammi per decilitro (mg/dL) ed è in grado di mostrare valori compresi tra i 55mg/dL e i 200mg/dL. Da un punto di vista sportivo e ciclistico, la possibilità di avvalersi di tali dati è indubbiamente vantaggiosa: le oscillazioni dei valori, infatti, servono a capire (e anticipare) il momento in cui l’atleta ha più bisogno di alimentarsi e riposarsi.
Il Team Ineos, dunque, batte sul tempo per l’ennesima volta molte delle formazioni rivali. C’era da aspettarselo: stiamo pur sempre parlando della realtà che, per quanto riguarda l’aspetto tecnologico, ha rivoluzionato per sempre il mondo del ciclismo.
