Olimpiadi 2021, Van Aert: «Pronto a mettermi al servizio di Evenepoel»

Wout Van Aert in azione quest'anno nella 1^tappa del Criterium du Dauphine (foto:A.S.O./ Alex Broadway)
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Impegnato nella stagione di ciclocross, Wout Van Aert guarda già avanti e, più precisamente, alle grandi corse su strada del 2021.

A questo proposito, uno dei punti focali della stagione sarà costituito certamente dalle Olimpiadi di Tokyo, manifestazione che in molti hanno già messo nel mirino.

A supporto di Remco

In casa Belgio le possibilità di far bene sulla carta sono molte e uno dei maggiori indiziati a rivestire il ruolo di capitano è Remco Evenepoel.

Come ammesso dallo stesso Van Aert a Humo, il percorso infatti gli si addice e l’eventualità che la nazionale belga si metta tutta al servizio del ventenne di Aalst è molto concreta. Per Van Aert in tal senso non ci sarebbe alcun problema.

«Ho studiato il percorso della prova su strada e sembra molto esigente. A prima vista sembra più adatta a Remco. Comunque è una gara di un giorno e si può sempre dare qualcosa in più rispetto a quando le salite sono inserite in un grande giro».

«È troppo presto per parlare di ruoli ma se Remco sarà la punta di diamante della squadra belga, mi metterò sicuramente al suo servizio. Ho già dimostrato di non tirarmi indietro quando si tratta di aiutare qualcuno».

Gioia e amarezza

Van Aert poi è tornato a parlare del suo 2020 su strada, un’annata che lo ha visto inanellare successi importanti alla ripresa dopo il lockdown primaverile e concludere con due secondi posti difficili da mandar giù.

«La Strade Bianche è stata il punto di svolta. Se la tua prima corsa va così bene, ti alzi il giorno dopo come una persona diversa. Ho tratto così tanta fiducia da quella vittoria che tutto poi per me è stato automatico. […] Dopo il Mondiale inizialmente ero deluso, lo hanno visto tutti. Successivamente, l’orgoglio ha preso il posto della delusione. Ho sfiorato il successo ma mi sono reso conto che non potevo fare di più. Non ho davvero sbagliato nulla».

I paragoni con Van der Poel

Infine Van Aert ha voluto dire la sua circa la diversa percezione dei suoi risultati su strada e nel cross da parte della gente, a suo avviso troppo focalizzata sul confronto con Mathieu Van der Poel.

«Nel ciclocross è difficile essere sempre paragonato a Mathieu. Considerate quello che è accaduto al Giro delle Fiandre: se fosse successo nel cross, per la gente sarei stato un perdente. Su strada è diverso: tutti comprendono che hai rivaleggiato con altri grandi corridori».