Boonen, il commovente saluto a nonno Raymond morto di Covid: «Era il mio primo tifoso»

Tom Boonen
Tom Boonen durante un'intervista svolta anni fa
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Difficile trovare un campione che non dia tutta la colpa della sua passione per la bicicletta a un nonno. Tom Boonen, vincitore in carriera di un Mondiale, quattro Parigi-Roubaix, tre Fiandre, tre Gand-Wevelgem per non parlare di tutto il resto, aveva raccontato spesso che, nonostante suo padre André fosse stato ciclista professionista prima di lui, fino al 1984, era stato il papà di suo padre a indirizzarlo verso il ciclismo. E poi era stato sempre il suo primo tifoso, quando correva nelle giovanili e dopo, quando è diventato un professionista e uno degli sportivi più amati del Belgio. Possiamo soltanto immaginare il suo dolore, ora che il nonno, Raymond, è morto a causa del coronavirus all’ospedale di Mol.

Boonen saluta il nonno: «È stato il mio più grande tifoso»

Raymond Boonen aveva 88 anni, e da diversi giorni lamentava febbre e problemi respiratori. È stato una delle tante vittime della pandemia nei centri per anziani: Raymond soggiornava da qualche anno nel centro di assistenza residenziale Nethehof a Balen, dove due settimane fa purtroppo è stato scoperto un focolaio attivo di Covid. Altri 81 ospiti del centro e 26 membri del personale sono risultati positivi: in 7 sono morti, gli altri sono tenuti in isolamento.
I tifosi belgi ricordano perfettamente il nonno del campione, che in carriera ha seguito le corse di Tom al traguardo ogni volta che è stato possibile. Nel 2017 Tom aveva chiesto e ottenuto che fosse nonno Raymond, che allora aveva 85 anni, a dare il via all’edizione numero 105 della Scheldeprijs, che è stata l’ultima sua gara da professionista nel suo Paese, prima di chiudere definitivamente la sua carriera tre giorni più tardi con un tredicesimo posto alla Parigi-Roubaix.
Tom ha raccontato di aver potuto salutare il nonno su Skype due giorni prima che morisse. «Poteva ancora parlare, ma ci siamo accorti che stava peggiorando. È stato in buona salute finché non ha preso il virus», ha detto con gli occhi lucidi.