Gasparotto: «A smettere non ci penso. Partecipare al Mondiale è stato un sogno»

Enrico Gasparotto.
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Pozzovivo, Battistella, Sobrero, ma non solo, con la NTT Pro Cycling corre anche un altro ragazzo italiano, orgogliosamente friulano per la precisione, anche se in questo 2020 ha gareggiato sotto bandiera svizzera: parliamo naturalmente di Enrico Gasparotto. Un cambio di nazionalità che gli ha permesso di realizzare un sogno che inseguiva da una vita: partecipare alla prova in linea del mondiale di ciclismo. In queste ore, anche Gasparotto, però, si sta facendo domande sul suo futuro, in attesa che la sua squadra possa dare notizie su una eventuale chiusura, oppure sulla prosecuzione del progetto. Proprio con il classe ’82 friulano abbiamo parlato della stagione appena trascorsa e del suo 2021.

Enrico, intanto, che stagione è stata? Particolare per tutti, per quello che sta succedendo, ma particolare per te che hai corso non più come italiano, ma come svizzero.

«Ho avuto la sfortuna di iniziarlo con una caduta e una commozione cerebrale che mi ha precluso la prima parte, prima del Lockdown, e poi l’ho passata a inseguire la condizione per le classiche e per il Mondiale. Ho faticato al Polonia e al Lombardia, alla Tirreno sono cresciuto per arrivare poi in buona forma al Mondiale: il momento più bello del 2020. Finalmente, dopo sedici anni, ho corso un campionato del mondo che è stato reso ancora più speciale dal terzo posto di Hirschi. Come nazionale Svizzera abbiamo lavorato per quello, abbiamo preso in mano la corsa, abbiamo agito da grande squadra nonostante fossimo in pochi, non abbiamo avuto paura di nessuno. Nelle classiche successive ho pagato gli sforzi del Mondiale e per il fatto che quest’anno chi usciva dal Tour aveva qualcosa in più. E infine la Vuelta dove ho faticato parecchio, ma per me nei grandi Giri è sempre stata così. E a 38 anni è stato ancora più difficile».

Tornando al Mondiale: dopo tanti anni in cui hai sfiorato la convocazione e non sei stato selezionato, una piccola rivincita personale.

«Per mio modo di essere non voglio guardare al passato per dare delle spiegazioni, per rinvangare fatti successi o per cercare polemica. Sono contento che in una stagione così difficile sia riuscito a coronare un sogno come quello di disputare il Mondiale, e basta. Perché questo è stato un anno difficile per noi “vecchietti”, per tutta quella generazione come la mia o quella di Nibali. Riuscire a raggiungere quel livello top che di solito avevamo è stato molto complicato e in tutto questo sono riuscito ugualmente a correre un Mondiale. Andare indietro non mi dà niente, se non pensieri o supposizioni o alimentare polemiche che non servono a nulla».

Dove correrai nel 2021?

«Domanda da un milione di dollari per tutti noi legati alla NTT Pro Cycling. Di certo ci sono solo due cose: NTT non sarà più il nostro sponsor e Riis non farà più parte del progetto. Ciò che ancora non sappiamo è se il team esisterà ancora nel 2021, ma rumors interni dicono che ci siano molte possibilità di esistere ancora e che nei prossimi giorni verrà fatto l’annuncio ufficiale. Ci saranno quei corridori che hanno deciso di restare: perché tempo fa siamo stati liberi di cercare altre sistemazioni e molti, soprattutto i giovani, hanno già trovato un’altra sistemazione. E quindi per alcuni di noi c’è la possibilità di fare un altro anno in questa squadra. Per quanto mi riguarda, un altro anno o forse un mezzo anno, vediamo. Per chi ha una carriera lunga come la mia il sogno è smettere quando lo decidi tu, magari con una performance in una bella gara, un po’ alla Cancellara o Vinokurouv che hanno chiuso vincendo i Giochi Olimpici. Poi io faccio anche discorsi con altri team che riguardano quello che potrà essere la mia vita dopo il ciclismo pedalato. Voglio restare in questo mondo e ho esperienza sufficiente per poterlo fare».

Ma se chiude NTT ti vedremo un altro anno in bici?

«Sì un altro anno, o forse un mezzo anno, di sicuro. Magari partecipando ai Giochi Olimpici che resta il sogno di tutti gli sportivi. Potrebbe essere l’obiettivo principale proprio nel momento in cui avrò la certezza di essere ciclista anche nel 2021».