Cribiori torna sul Tour di Roglic: «Primoz ha sbagliato alimentazione. Se perdi così non sei un campione»

Franco Cribiori, professionista dal 1960 al 1968 e direttore sportivo di alcuni tra i più grandi ciclisti della storia come Roger De Vlaeminck, Johan De Muynck e Gianni Bugno.
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Primoz Roglic sta correndo un’ottima Vuelta di Spagna e a pochissime tappe dal termine è sempre più vicino alla seconda camiseta roja della sua carriera. Un 2020 che ha visto lo sloveno assoluto protagonista, tanto in bene quanto in male. La vittoria alla Liegi-Bastogne-Liegi e l’ottima prestazione al mondiale di Imola subito dopo il Tour de France, non spiegano però la crisi che lo ha costretto ad abbandonare la maglia gialla in cima alla Planche des Belles Filles.

Franco Cribiori, professionista dal 1960 al 1968 e direttore sportivo di alcuni tra i più grandi ciclisti della storia come Roger De VlaeminckJohan De Muynck e Gianni Bugno, ha fin dall’inizio sostenuto che Roglic, il giorno della cronometro, abbia completamente sbagliato ad alimentarsi. Noi lo abbiamo sentito al telefono, ecco cosa ci ha detto…

Cribiori, perché Roglic ha perso il Tour de France?

«Come ho detto subito dopo l’arrivo alla Planche, Roglic ha sbagliato alimentazione. Sta andando fortissimo da agosto, si è spento praticamente solo in quella cronometro, non è stato un problema di testa. Non si è alimentato abbastanza ed è partito scarico. Il nostro corpo sotto sforzo è come un’automobile, ha bisogno di benzina per spingere. Ricordo tanti anni fa, quando correvo da professionista, che in una crono Jacques Anquetil prese più di cinque minuti in meno di 30 chilometri. Lui era fortissimo nelle prove contro il tempo eppure andò male perché non si era alimentato come avrebbe dovuto».

Di chi è la colpa? Dello staff Jumbo-Visma o di Roglic?

«Di entrambi. Dello staff sicuramente. Nel ciclismo moderno le squadre hanno uno staff immenso: nutrizionisti, scienziati, vari studiosi che preparano tutto nei minimi dettagli. E’ assurdo che nessuno abbia controllato l’alimentazione della maglia gialla prima di una tappa decisiva del Tour de France. La colpa però è anche di Roglic. Se non conosci il tuo corpo e quello di cui ha bisogno non sei un campione».