Cronometro d’argento, van Aert non delude mai: «Per domenica ho fiducia, le gambe girano»

Per Wout van Aert una stagione strepitosa: dopo Strade Bianche, Sanremo e due tappe al Tour, ora arriva l'argento mondiale a cronometro.
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«Che cosa posso dire di questa medaglia d’argento? Devo accettarla, nella seconda parte andavo bene ma già a 5 km dall’intermedio avevo perso un po’. Rispetto a Ganna ho perso troppo, non posso che congratularmi con lui».

Non tutte le ciambelle riescono col buco: nel corso di una stagione per lui straordinaria, Wout van Aert oggi si è dovuto piegare allo strapotere di Filippo Ganna. Ma l’argento vuol dire cadere in piedi, e tra due giorni c’è un’altra occasione: per la prova in linea molti vedono proprio nel belga il più serio candidato alla vittoria.

«Non ho visto il percorso di domenica – dice van Aert – mi sono concentrato sulla crono. Sarà senz’altro durissimo, strade tortuose, salite, sarà lungo arrivare alla fine, soffriremo tutti, le differenze verranno fuori lungo la gara. se mi sento pronto per domenica? Io sono fiducioso, vediamo se riuscirò a recuperare, ma le gambe stanno bene».

Gli chiedono se ai fini del mondiale il Tour sia stato utile. Ma è un argomento al quale van Aert non dedica grande interesse: «Non ha senso pensarci in questi termini adesso. Io oggi ho fatto i numeri che mi ero immaginato di fare, non ha senso pensare al Tour ora».

Kung, agguantato il podio: «Volevo vincere, ma mi accontento»

Dopo Ganna e van Aert, è Stefan Kung a completare il podio. Per lo svizzero, il bronzo si aggiunge alla medaglia d’oro conquistata nella crono dei Campionati Europei, un mese fa: «Il mio obiettivo era quello di vincere, ho lottato per il podio ma Ganna oggi ha fatto una prestazione straordinaria, e sono molto contento del bronzo. C’erano tutti grandi specialisti come Geraint Thomas, Tom Dumoulin e Dennis. Sapevo di essere molto vicino a van Aert ma ho temuto di arrivare quarto, che è il posto peggiore».

Le gare contro il tempo sono un suo chiodo fisso: «Ho dedicato tutto il periodo del lockdown a questa specialità, nei mesi in cui non ci sono state gare mi sono allenato molto nella crono. Ringrazio la squadra che mi ha supportato, ho potuto lasciare il Tour prima per prepararmi meglio a questa gara. E poi ho potuto allenarmi specificamente con la bici da crono».