Prova generale sul circuito mondiale, Bettiol: «Duro e senza recupero, la Gallisterna è come i muri del Nord»

Gli azzurri in ricognizione sul circuito di Imola. Ci sono tutti, tranne Matteo Fabbro, a cui il ct Cassani ha concesso di terminare la preparazione in altura (foto Massimo Fulgenzi).
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«I ragazzi hanno potuto verificare che si tratta di un percorso impegnativo». È il commento di Davide Cassani, ct della nazionale, dopo la ricognizione di oggi sul circuito che ospiterà da domani a domenica prossima le prove dei Mondiali di ciclismo. 

In mattinata hanno provato i professionisti, accompagnati da Cassani e Marco Velo. Assente Matteo Fabbro che, in accordo con il ct, ha scelto di completare la preparazione al Giro d’Italia in altura. Gli azzurri hanno completato tre giri del circuito. 

Questo il giudizio del vincitore del Fiandre 2019, Alberto Bettiol: «Un percorso senza alcuna possibilità di recupero, ad eccezione forse nel passaggio a Riolo e i due chilometri finali nell’autodromo. La salita della Gallisterna (pendenza media del 10% con punte al 14%, ndr) ricorda alcuni muri del nord…».

Masnada: «Occhio alle fughe, recuperare è difficile»

Andrea Bagioli, 21 anni, alla sua prima convicazione dopo una stagione promettente, batte sullo stesso tasto: «Non c’è un attimo di respiro. Quando l’ho fatto la prima volta non mi sono reso conto che alla fine, passaggio dopo passaggio, qualcosa resta nelle gambe. Dove si può attaccare? Sicuramente sulla Gallisterna, magari non nel tratto più duro, ma subito dopo, quando la strada riprende a salire dopo un tratto di falsopiano».

Leggermente diverso il parere di Fausto Masnada, anche lui in lizza per l’esordio al Mondiale: «Non è duro nel senso classico del termine, nel senso che la salita della Gallisterna, per quanto difficile, potrebbe non essere decisiva. La difficoltà nasce dell’impossibilità di recuperare un eventuale fuga, che potrebbe nascere in qualsiasi momento. Se va via qualcuno, sarà molto difficile chiudere».

Per Giovanni Visconti, uno dei decani di questa nazionale, è «bellissimo, per la fantasia e soprattutto per il paesaggio. Sinceramente non riesco a trovare nessun riferimento con altre gare. Lo trovo stimolante».