Bennett l’anti Sagan, ma senza rancore: «Competere con lui è stato meraviglioso»

Sam Bennett al settimo cielo dopo la vittoria nell'ultima tappa del Tour 2020, a Parigi (foto A.S.O./Pauline Ballet)
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Il suo sprint vincente sugli Champs Elisées è stato uno dei momenti più suggestivi del Tour de France. Non tanto per la dinamica della volata, tutto sommato piuttosto semplice, quanto per la stupenda ripresa in slow motion, con la telecamera che, sfruttando lo spazio sull’altra carreggiata del vialone, ha seguito in parallelo i corridori fino allo striscione. 

A Sam Bennett quelle riprese sono piaciute molto, anche perché lo ritraggono vincitore e in maglia verde: «Quello è l’unico sprint che ho guardato e riguardato, con quella vista laterale dei protagonisti della volata che girano l’angolo e vanno fino al traguardo», ha detto in una intervista a Cycling Weekly. «Gli Champs Élysées sono qualcosa che non avrei mai pensato di ottenere, sono i Campionati del Mondo dei velocisti. E io ho vinto con la maglia verde addosso».

Un irlandese in maglia verde a Parigi, 31 anni dopo Sean Kelly

Quella maglia, che un irlandese non portava a Parigi dai tempi di Sean Kelly (Tour 1989) è stata per Bennett un chiodo fisso. Ha battagliato con Sagan su ogni traguardo, e quando non l’ha fatto da solo, ha inviato il fidato Morkov a togliere punti preziosi all’avversario nei traguardi intermedi. 

Una “vendetta” coi fiocchi, considerato che fino allo scorso anno Bennett era proprio nella Bora di Sagan, il quale con il suo carisma e la sua storia finiva per togliere all’irlandese buona parte degli spazi di manovra. Ma non è il momento per le polemiche, per l’ex capitano Bennett ha solo elogi. «Essere in grado di competere con Sagan, che è così incredibilmente forte, è stato uno dei momenti salienti nella mia carriera. È stata una bella battaglia, contro un campione che in carriera ha vinto per tre volte il campionato del mondo».