Lombardia, le pagelle: 9 alla freddezza di Schachmann, 6 ai nostri battuti. Ma vince Bergamo: 10

L'attacco vincente di Jakob Fuglsang (Astana) sul San Fermo della Battaglia. Dietro di lui George Bennett.
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Fuglsang 10 – Con un’accelerazione clamorosa sul San Fermo stacca Bennett a 6 km dal traguardo e ha tutto il tempo di arrivare da solo preparandosi al trionfo sul lungolago. Seconda vittoria in una Monumento in un anno e mezzo. Prima del via Nibali lo aveva detto: più che la testa serviranno le gambe in questo Lombardia. Profetico.

Bennett 9 – Stretto nella morsa di due squadroni (Astana e Trek), riesce comunque a chiudere secondo. Dopo il successo di mercoledì in Piemonte, una grande conferma.

Vlasov 8 – Le prime parole del raggiante Fuglsang sono un ringraziamento al suo giovane compagno: una parte della vittoria appartiene al russo che va giustamente sul podio.

Evenepoel sv – Il grande favorito della vigilia aveva fatto venire i genitori e la fidanzata a Como. Non possiamo immaginare la loro pena a vedere le immagini della tv: Remco in difficoltà sul forcing di Nibali, nella discesa di Sormano, che perde il controllo della bici, impatta col parapetto e vola di sotto. Ci saranno altre occasioni, per fortuna.

Ciccone 6 – La superiorità numerica della Trek alla fine assume il sapore della beffa: Giulio dà una mano a due passati vincitori della corsa ma nel finale soffre più che sul Mortirolo in tempesta. Complice anche un guasto.

Nibali 6 – Si gode lo squadrone Trek (Conci, Ciccone, Mollema e Brambilla) fino al muro di Sormano. Il suo attacco in discesa mette in difficoltà Evenepoel. Poi è Vincenzo ad andare in difficoltà: crampi. Tira per Mollema e Ciccone sul Civiglio poi molla. Anzi, arriva sesto. Bene o male, lui c’è sempre. 

Schachmann 9Investito da un’auto entrata chissà come sul percorso nel finale del Lombardia, si limita a riprendere la bici e ad andare al traguardo (settimo) scuotendo la testa e tenendosi la spalla destra dolorante. Sangue freddo.

La velocità 10 – Hanno corso a 41,634 chilometri orari di media su un percorso così duro nel bollore di Ferragosto. Sono tutti eroi. Lo dice anche una scritta sull’asfalto del Civiglio: il ciclismo è come l’amore, vince chi fugge.

Van der Poel 6 – Quando a 60 km dalla fine lo vediamo andare a rifornirsi da solo perché non ha più compagni, capiamo che sarà dura per lui: soffre sul muro di Sormano, rimane l’unico a inseguire i primi. A bagnomaria. Succede quando corri in una piccola squadra.

Bergamo 10 – Il ciclismo riporta i colori, la vita: rivedere la città del dolore attraversata da una grande classica come il Lombardia è stata un’emozione forte. La corsa ha riacceso Albino, Nembro, Alzano, ha toccato cento chilometri della provincia più colpita dalla pandemia. Dicendo a tutti che la vita assomiglia a una corsa: bisogna sempre rialzarsi, e andare avanti. E’ il nostro augurio per Evenepoel.