Cadute e ritiri al Delfinato: spunta Kämna, spavento per Roglic

Lennard kamna vince la quarta tappa del Giro del Delfinato dopo una bellissima fuga tra le Alpi francesi.
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Cadute, ritiri, e poi tanta paura per il leader Roglič: un ferragosto di fuoco oggi al Giro del Delfinato. Ad aggiudicarsi la Ugine  Megève, però, è il giovane tedesco della Bora-Hansgrohe, Lennard Kämna. Dopo una lunghissima fuga, Kämna è lesto ad anticipare un gruppo grandi firme con il quale era andato all’attacco e dove Alaphilippe perde l’attimo nel finale e con suo grande rammarico chiude terzo. In evidenza anche Masnada, sesto. In gruppo, dopo tanta selezione nella prima parte a causa di diverse cadute e del durissimo Montée de Bisanne, tutti i migliori, superstiti ai ritiri, chiudono con lo stesso tempo.

Bagarre, fughe, cadute e ritiri: prime di ore di corsa al cardiopalma

Succede un po’ di tutto oggi al Giro del Delfinato. Dalla partenza di Ugine, dove non si presenta Egan Bernal per problemi alla schiena secondo quanto riportato da varie fonti, comprese le parole del suo compagno di squadra Thomas. Poi subito dal via, quando una serie di attacchi e contrattacchi di uomini importanti porta via la fuga di 15 uomini: Kämna (Bora-Hansgrohe), Elissonde (Trek-Segafredo), Haig (Mitchelton-Scott), Edet (Cofidis) De La Cruz (UAE Team Emirates), Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), Masnada (CCC Team), Hirschi (Team Sunweb), Soler (Movistar Team), Sanchez (Astana), De Gendt (Lotto Soudal), Mohoric e Teuns (Bahrain-McLaren) e infine Kwiatkowski con Van Baarle (Team Ineos).

Ma la seconda notizia del giorno non è la qualità della fuga, quanto una caduta che coinvolge diversi corridori lungo la discesa del Col de Plan Bois, il primo GPM di giornata. Restano coinvolti, tra gli altri: Kruijswijk (Team Jumbo-Visma), Buchmann e Mühlberger (Bora-Hsangrohe). I tre abbandonano la corsa in seguito alle ferite riportate, e soprattutto per quanto riguarda l’olandese, le notizie che arrivano non sono confortanti in chiave Tour de France.

Secondo quanto riporta la sua squadra, per Kruijswijk si tratterebbe di lussazione della spalla, mentre la Bora-Hansgrohe parla di profonde abrasioni per Buchmann e sospetta ferita al braccio per l’austriaco: entrambi i corridori vengono portati in ospedale per accertamenti. Un colpo per le due squadre vista l’imminente partenza del Tour de France tra esattamente due settimane.

Intanto davanti: se Kämna è il meglio piazzato dei fuggitivi in classifica generale – 5’21” da Roglic – è De la Cruz a fare il pieno di punti sui GPM passando per primo su tutti e quattro i GPM affrontati nella prima parte, mentre il gruppo transita sulla côte d’Héry-sur-Ugine con quasi 4 minuti di distacco.

A una settantina di chilometri dall’arrivo ecco il più clamoroso dei colpi di scena, lungo la discesa della côte d’Héry-sur-Ugine cade anche Primož Roglič, una giornata che gli appassionati e i corridori ricorderanno a lungo per le cadute e i ritiri che rischiano di condizionare non solo questa corsa, ma anche il prossimo Tour de France.

Lo sloveno, rispetto ai suoi colleghi poco prima, risale prontamente sulla bici – ma con i pantaloncini strappati e una vistosa abrasione – e rientra in gruppo grazie all’aiuto di Wout van Aert. La caduta del leader della classifica costringe il gruppo a un rallentamento e a 60 km dall’arrivo i 15 davanti hanno 5′ di vantaggio: prenderli diventa un’impresa, soprattutto alla luce dei problemi sorti in casa Jumbo-Visma.

Montée de Bisanne: forcing Bahrain-McLaren, vittime illustri

Si affronta una delle salite più dure di questa corsa: Montée de Bisanne. Tre ora di corsa e il gruppo dei 15 davanti, che andrà inesorabilmente a sgretolarsi, approccia la salita con circa 4 minuti sul gruppo davanti al quale si è messa nuovamente a tirare la Jumbo-Visma e dal quale, a poco meno di 50 km dall’arrivo, si stacca di nuovo e inesorabilmente un impalpabile Chris Froome.

Sulle prime rampe della dura salita, da dietro il gruppo maglia gialla si sgretola sotto l’impulso di Robert Gesink – si muove Warren Barguil (Arkéa Samsic) ma viene subito ripreso, mentre davanti restano Alaphilippe, De Gendt, Masnada, Haig, De La Cruz, van Baarle, Kämna e Kwiatkowski.

A 44 km dall’arrivo c’è il cambio della guardia: al posto del giallonero Jumbo-Visma, spunta l’aranciorosso della Bahrain-McLaren. Tappa per scalatori veri ed ecco che Mikel Landa vuole provare il colpaccio. Quello degli uomini del basco è un vero e proprio forcing che spezza il gruppo: restano poco più di una ventina in gruppo e tra gli altri si staccano Thomas (Team Ineos), Urán (EF Pro Cycling), Mas e Valverde (Movistar Team) e Adam Yates (Mitchelton Scott).

Poco più di 40 all’arrivo per il gruppo maglia gialla e sul forcing di Valls e Caruso (Bahrain-McLaren) cede anche Barguil. Il plotone comandato dagli uomini di Landa, a metà scalata del Montée de Bisanne, ha guadagnato oltre un minuto e mezzo sui fuggitivi comandati da Alaphilippe e con il quale restano solo Kwiatkowski, Kämna, de la Cruz ed Elissonde sui quali in un secondo momento rientrano Hirschi e Masnada. Non De Gendt, uno dei favoriti della tappa, una volta visto in fuga, ma che evidentemente resta ancora lontano dalla migliore condizione e viene ripreso dal gruppo.

35 km dall’arrivo: restano solo in 9 nel gruppo maglia gialla e sono Roglič, Kuss, Dumoulin, Sivakov, Quintana, Martínez, Landa, López e Pinot. In un primo momento si stacca anche Martin che verso lo scollinamento riesce a rientrare. Mentre salta un po’ a sorpresa Pogačar, il giovane sloveno non è mai sembrato al top della forma in questo Delfinato.

Al GPM Hors Catégorie del Montée de Bisanne cede nuovamente López dal gruppo dei migliori, ma il colombiano, ancora non al meglio, rientra prontamente in discesa. Davanti, invece, passa per primo de la Cruz che conquista anche questo traguardo parziale e a fine giornata indosserà la maglia dei GPM sfilandola al suo compagno di squadra Formolo.

Vince Kämna, migliori tutti assieme

Nel gruppo dietro in discesa rientrano altri corridori – Bardet, Rolland, Reichenbach, Porte, Pogačar, van Aert, Valverde, Hagen, Barguil – a causa di un naturale rallentamento operato da Dumoulin che si mette in testa a controllare e a guidare Roglič lungo i tornanti. Davanti, invece, si scatena la bagarre per vittoria di tappa.

Sull’ascesa finale la fuga ha 2’25” di vantaggio quanto basta per permettere agli otto davanti di giocarsi il successo. Elissonde è il primo a rompere gli indugi partendo come una fucilata a sette chilometri dall’arrivo. Su di lui rientra de la Cruz desideroso di bissare il successo per la sua squadra, dopo quello di Formolo ieri, e poi un attivo Kämna.

Grande azione del tedesco che in un tratto di falsopiano si toglie di ruota i due compagni d’attacco e si invola verso il successo. Il giovane tedesco della Bora-Hansgrohe, vice campione del mondo Under 23 a Bergen nel 2017, ottiene così la sua prima vittoria in carriera. Alle sue spalle chiudono nell’ordine: de la Cruz, Alaphilippe, Haig, Elissonde e un ottimo Masnada, sesto.

Il gruppo, con tutti i migliori chiude a 3’01” regolato da Pinot davanti a Roglič e Kuss. Domani ancora salita per l’ultima tappa: resa finale tra Roglič e i suoi avversari.

Ordine d’arrivo: prima vittoria di Kämna, Alaphilippe perde l’attimo

1Lennard KämnaGerBora-Hansgrohe4h27’56”
2David de la CruzSpaUAE Team Emirates41”
3Julian AlaphilippeFraDeceuninck-Quick STep56”
4Jack HaigAusMitchelton-Scott58”
5Kenny ElissondeFraTrek-Segafredo1’02”

Classifica Generale: guida ancora Roglič

1Primož RogličSloTeam Jumbo-Visma17h45’32”
2Thibaut PinotFra Groupama-FDJ14”
3Guillaume MartinFraCofidis24”
4Mikel LandaSpaBahrain-McLaren26”
5Daniel MartínezColEF Pro cycling26”