Ravanelli all’Androni e Bagioli alla Deceuninck

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Luglio è solitamente il mese in cui si concretizzano sogni e promesse. E così nel gruppo degli U23 sono saltati i primi tappi di spumante per i contratti firmati da alcuni talenti molto interessanti.

Simone Ravanelli (Elite, Biesse-Carrera) – E’ da anni uno dei talenti più seguiti del gruppo, passato dall’etichetta del giovane che doveva ancora crescere, alla difficoltà nel trovare un posto tra i pro’. Finalmente se ne è accorto Gianni Savio, che dopo averlo visto all’opera contro i suoi ragazzi, ha deciso di dargli fiducia. Fra i dilettanti ha vinto quattro corse e fra queste una tappa e la classifica al Giro del Veneto. Dal 2020, in maglia Androni.

Andrea Bagioli (U23, Team Colpack) – E’ uno dei talenti più limpidi prodotti dal ciclismo italiano negli ultimi anni, al pari di Covi, Conci e Ciccone. Per sua sfortuna il 2019 non è ancora stato all’altezza delle aspettative. Ha vinto la Ronde de l’Isard e la corsa di San Vendemiano, ma ha dovuto ritirarsi dal Giro per un virus intestinale. La vittoria di tappa al Val d’Aosta lo proietta verso il Tour de l’Avenir e lo consegna alla Deceuninck-Quick Step, dove Bramati lo aspetta a braccia aperte: speriamo che, pur non essendo belga, il suo talento venga rispettato come quello di Evenepoel.

Filippo Fiorelli (Elite, Gragnano Sporting Club) – Alla fine, dopo un inseguimento durato anni e otto vittorie nelle ultime due stagioni, il palermitano approderà alla corte di Reverberi. Oltre alle corse fra i dilettanti, si è mosso benissimo alla Adriatica Jonica Race, che ha corso con la maglia azzurra. La rabbia che lo ha portato fin qui, sarà benzina per il futuro. «Ce ne hanno parlato bene – ha detto Bruno Reverberi – speriamo possa fare belle cose».

Matteo Sobrero (U23, Dimension Data) – Il passaggio era annunciato già dallo scorso anno e si concretizzerà nel 2020. La stagione non è stata delle più continue, ma è stata nobilitata da quattro vittorie molto belle, al campionato italiano a cronometro, al Recioto, a Mercatale e alla Strade Bianche di Romagna. Ci si aspettava di più al Giro d’Italia, ma un po’ la salute e un po’ forse anche un calo di tensione gli ha impedito di rendere come ci si aspettava.

Samuele Battistella (U23, Dimension Data) – Ha lasciato la Zalf alla fine dello scorso anno per farsi le ossa in una continental e ha messo a frutto le esperienze, strappando un contratto con la squadra WorldTour della Dimension Data (fra gli italiani resta fuori soltanto Alexander Konychev). Durante la stagione ha vinto il Belvedere, ma anche il Tour of Limpopo in Mozambico. E’ uno scalatore: lo aspettiamo davvero con interesse al Tour de l’Avenir.

Alessandro Covi (U23, Team Colpack) – Lui il contratto lo aveva firmato due anni fa e si avvicina dunque il momento in cui passerà alla Uae-Emirates.  Durante l’anno non si è dannato per inseguire la vittoria, ma ha cercato corse di qualità. Si è messo alla prova tra i professionisti e alla fine ha strappato un ottimo quarto posto al Giro d’Italia U23, su un percorso non proprio adatto alle sue qualità. Una vittoria: il Trofeo Almar che si corre vicino casa sua.

Filippo Conca (U23, Biesse Carrera) – E’ stato il migliore degli italiani al Giro di Val d’Aosta, settimo, dopo un ottimo quinto posto al Giro d’Italia. Ha già in tasca il contratto con l’Androni per il 2021 e sta approfittando di questa stagione per mettere nel carniere le migliori esperienze possibili. Il prossimo step sarà il Tour de l’Avenir, per un debutto molto interessante in quello che non è sbagliato definire il Tour de France degli under 23.

Giovanni Aleotti (U23, Cycling Team Friuli) – Ha corso la Adriatica Jonica Race con la nazionale di Amadori e probabilmente lo seguirà anche al Tour de l’Avenir, anche se le sue ultime prestazioni non sono state all’altezza di quelle ottenute nella prima parte di stagione. Di sicuro nel 2019 è stato uno degli uomini di maggior interesse.

Dida foto: Ravanelli terzo all’Appennino dietro Cattaneo e Masnada.