La rivelazione Tarozzi e Gabrielli cresce bene

Tarozzi in trionfo al Giro delle Valli Aretine 2021 (foto: Valerio Pagni)
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Profumo d’autunno sulla stagione che galoppa verso il gran finale, avendo selezionato un drappello di corridori (principalmente provenienti da team continental) lanciati verso il professionismo e altri da rivedere perché ancora giovani o saliti da poco sulla grande ribalta.

Filippo Zana (U23, Sangemini-Trevigiani) – Ha compiuto 20 anni a marzo ed è arrivato alla fine dell’estate sullo slancio del 10° posto al Giro d’Italia. La vittoria al Gp Capodarco è stato il modo migliore per concretizzare tante fatiche e i tre podi fra luglio e agosto, mentre le corse successive tra i professionisti lo hanno visto spesso protagonista. Il ragazzo merita grandissima attenzione.

Manuele Tarozzi (U23, InEmiliaRomagna) – Non era scontato che sarebbe venuto fuori così bene, inserito in una squadra neonata, pur affidata alle splendide mani di Michele Coppolillo. Prima si è fatto vedere per le tante fughe in ogni tipo di corsa e su ogni tipo di percorso, poi ha cominciato a vincere. La prima è venuta a luglio nel Giro delle Valli Aretine, la seconda in casa, nel Piccolo Giro dell’Emilia. Se sommiamo il 2° posto nella Piccola Sanremo e gli altri piazzamenti, ecco che il faentino è uno degli elementi più interessanti della stagione.

Filippo Fiorelli (Elite, Gragnano) – E’ passato dalla rabbia di quando nessuno voleva farlo passare, a un vero stato di grazia dopo la firma con la Bardiani. E ancora una volta la sua stagione si è tinta di 6 vittorie, 6 secondi e 3 terzi posti. Un altro allievo di Massini che passa fra i grandi, sia pure a 25 anni, ma a capo di una carriera iniziata tardi e non priva di problemi.

Francesco Di Felice (U23, General Store) – L’anno della  rivelazione per l’abruzzese di Guardiagrele, passato dai 3 secondi posti 2018 alle 7 vittorie 2019. Un salto di qualità importante, che si deve anche al bel lavoro svolto nel team veneto da Giorgio Furlan, capace di portare a ottimo livello anche altri atleti, come lo stesso Smarzaro, altro atleta da 2 vittorie.

Matteo Zurlo (U23, Zalf Fior) – Un’annata discreta per il fratello d’arte di Federico, che quest’anno ha corso con la Giotti Vitoria-Palomar. Il giovane di Bassano del Grappa ha vinto due corse, il Memorial Cleto Maule e il Giro del Piave, accompagnandole con due piazzamenti di tappa nel Giro del Veneto e il terzo alla Coppa Varignana.

Stefano Oldani (U23, Kometa Cycling Team) – Nessuna vittoria, eppure una serie di piazzamenti in corse internazionali e tra i professionisti che hanno convinto la Lotto Soudal a offrirgli una maglia per i prossimi due anni. Tre piazzamenti fra i cinque in tappe del Tour de l’Avenir. Un secondo posto al Val d’Aosta. Tre volte quinto alla Vuelta Asturias e al Castilla y Leon. Ha 21 anni, è tutto da costruire e lo farà accanto a Philippe Gilbert: niente male…

Gabriele Benedetti (U23, Mastromarco-Sensi) – La crescita continua e l’aretino, che a giugno ha compiuto 19 anni e nella passata stagione da junior aveva vinto 12 corse, si è ritrovato 2° al Memorial Tortoli e ha corso fra i professionisti al Giro di Toscana, chiudendo in 33ª posizione. Il prossimo anno sarà nel nuovo Team Monti, ma non nascondiamo che sarebbe stato bello vederlo crescere ancora nella Mastromarco.

Davide Baldaccini (U23, Team Colpack) – E’ nato il 22 maggio del 1998, quindi ha 21 anni e sta vivendo una stagione che in qualche misura ricorda l’ultima, in cui ottenne due vittorie. Lo stesso bottino messo insieme fino a qui, prima nella Coppa Penna di maggio e poi in Piemonte nella Dalle Mura al Muro (da Pinerolo a Torino), ma impreziosito dal 3° posto alla Freccia dei Vini e il 4° al Giro del Valdarno. Fra i pro’, il 49° posto a Lugano è il suo miglior risultato.

Davide Plebani (Elite, Arvedi) – Il Trofeo di Castelletto Cervo è la terza vittoriadell’anno dopo il Trofeo Visentini e la Coppa Caduti Reda. Una stagione resa possibile da Massimo Rabbaglio e dal suo team Arvedi, creato per i pistard azzurri, che ha consentito alla Fci di avere atleti sempre ben rodati e al giovane Viviani (22 anni) la chance di approdare alla Cofidis.