Debiasi: «Avevo i numeri per passare professionista, Calosso mi ha convinto a fare un ultimo tentativo»

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Andrea Debiasi con gli ex compagni di squadra del Cycling Team Friuli
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Un finale di 2022 in netta crescita faceva sperare in una stagione successiva che potesse essere quella della definitiva consacrazione e del passaggio tra i professionisti. Nel 2023, però, per Andrea Debiasi non è arrivata la grande vittoria o quel risultato di spessore che serviva per confermarsi e i contatti con le squadre dei pro’ non si sono mai trasformati in offerte concrete. Tant’è che in estate il trentino, al tramonto della sua quarta e ultima stagione da U23, ha pensato concretamente al ritiro. Daniele Calosso, diesse della Sias Rime, è però riuscito a convincere il classe 2001 a passare con lui e provare un ultimo assalto alla massima categoria.

«Dopo quattro stagioni con la Ctf-Victorious non c’era più spazio per me nel team, anche perché la squadra non tiene mai gli elite. Calosso e la Sias, però, mi hanno dato fiducia e convinto a continuare. Prima di allora non ci conoscevamo di persona con Calosso, ma mi ha aiutato tanto e in questi mesi ho imparato a conoscere e apprezzare la sua parte umana, non solo quella professionale».

Ti sei dato ancora un anno per provare il salto tra i professionisti?

«Sì, uno solo. La prossima sarà sicuramente la mia prima e ultima stagione da elite. I numeri per strappare un contratto li ho, quindi voglio fare ancora un tentativo, ma mi sono dato il 2024 come limite. Se non ci riuscirò, a fine stagione mi ritirerò e andrò a lavorare. Però non chiedetemi cosa vorrei fare che ancora non ci voglio pensare».

Ti aspettavi di passare già quest’anno?

«Onestamente sì. Mi aspettavo una chiamata dai professionisti. L’ho aspettata tanto, ma alla fine non è arrivata. In questi quattro anni non ho mai vinto, ma ho collezionato tanti risultati e piazzamenti importanti. In più quest’anno ho sfiorato in più occasioni il successo e ho mostrato di saper competere con i migliori».

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Andrea Debiasi in mezzo al gruppo con la maglia azzurra

Ma hai avuto qualche offerta?

«Offerte concrete no. Ci sono stati diversi contatti, qualcuno più serio di altri. Però poi non è mai arrivata la chiamata per chiudere».

Come valuti questa ultima stagione da U23?

«Devo dire che non valuto in maniera negativa il mio 2023. Anzi, mi sono tolto diverse soddisfazioni, come vestire la maglia azzurra, partecipare agli Europei di categoria e fare risultati internazionali. Mi è mancata solamente la vittoria. Però non si può sempre avere tutto».

Quest’anno hai raccolto due secondi posti di spessore, al Trofeo San Vendemiano e nella 2ª tappa del Giro del Friuli. Cosa ti è mancato per vincere?

«In entrambe le occasioni penso che non avrei potuto fare di più. In questa stagione ho avuto diverse occasioni per vincere, ma ogni volta ho trovato corridori più forti o più furbi di me. A San Vendemiano ho perso in volata da Foldager, che quel giorno ne aveva più di tutti. Peccato perché puntavo molto su quella corsa e poteva essere la vittoria internazionale che serviva alle squadre dei pro’ per decidersi a puntare su di me. Mentre al Friuli eravamo in fuga un gruppetto di una decina di corridori ed è stata bravo Kukrle a riuscire a scappare ai -2 chilometri in un momento di studio».

Il rimpianto più grande della stagione qual è?

«La caduta e la foratura all’Europeo. In quel momento della stagione stavo bene, ma la sfortuna mi ha impedito di raccogliere quanto meritavo. Anche al Giro potevo fare qualcosa in più, ma ho sfruttato male le occasioni che ho avuto».

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Andrea Debiasi, classe 2001, che tira in testa al gruppo (Credit: Gilson/DirectVelo)

Come ti approcci a questa nuova stagione? Hai cambiato qualcosa nella preparazione?

«La preparazione è la stessa, anche perché mi appoggio sempre a CTF-Lab, come fatto per le prime quattro stagioni in categoria. Ho deciso di prendere quest’anno con molta più spensieratezza degli scorsi. Ovviamente darò tutto per cercare di passare, ma dopo quattro stagioni mi ritengo “esperto”, ho imparato a conoscere e sfruttare bene i miei pregi e a limare i limiti. So da dove posso trarre il meglio di me».

Sai già dove inizierai e quali corse punterai?

«L’esordio stagionale dovrebbe avvenire alla San Geo. Mentre non ho una corsa che voglio vincere più delle altre, ma l’obiettivo è trovare un successo ovunque ne avrò l’occasione. Come percorso mi piace molto quello di Carnago, dove lo scorso anno ho fatto quinto in volata. Ma ripeto, l’importante sarà fare risultato, non importa dove».