Leandro Faggin, predecessore di Ganna: sessant’anni fa iridato dell’inseguimento

Faggin
Leandro Faggin in una foto d'archivio
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Sessant’anni fa Leandro Faggin conquistava il suo primo titolo di campione del mondo dell’inseguimento su pista. Non fu il primo italiano a vestire la maglia iridata della specialità, perché precedentemente andarono a segno Fausto Coppi, Antonio Bevilacqua e Guido Messina, ma il padovano, con tre successi, infilati nel breve arco di quattro anni, riuscì poi ad eguagliare il bottino colto dal francese Roger Rivière e dallo stesso Guido Messina. Il recordman assoluto è ora Filippo Ganna, per ben sei volte campione del mondo dell’inseguimento, ma Faggin resta uno dei campioni che nel secolo scorso hanno dato fama e lustro alla pista italiana. 

Era il 7 agosto 1963 quando sul velodromo di Rocourt l’azzurro Leandro Faggin colse il primo dei suoi tre successi iridati. Padovano, capelli fulvi e radi, era soprannominato “il Rosso Volante”. Un campionato del mondo lo aveva già vinto, quello dei dilettanti, a Colonia, nel 1954, e due anni dopo, alle Olimpiadi di Melbourne, aveva realizzato una memorabile doppietta: medaglia d’oro sia nel chilometro da fermo (fu anche detentore del record mondiale della specialità con 1’09″20) che nell’inseguimento a squadre. Passato professionista nel 1957, con la maglia della Lygie, fece per anni incetta di titoli tricolori dell’inseguimento (12 titoli consecutivi dal 1957 al ‘68) e prima di conquistare il successo pieno al mondiale sfiorò l’impresa nel 1958 e nel 1962, battuto in finale prima dal francese Roger Rivière e poi dall’olandese Henk Nijdam

Il primo alloro mondiale arrivò dunque già nella maturità. Faggin aveva compiuto trent’anni da venti giorni, nel 1963, quando scese in pista per sfidare un altro olandese, il possente Peter Post, suo coetaneo, uno dei più grandi seigiornisti della storia (ma eccelse anche come stradista, vincendo una Parigi-Roubaix e un Giro del Belgio), per la conquista del titolo iridato. Nelle semifinali si celebrò un doppio match italo-olandese, Faggin contro Nijdam e Fornoni contro Post. La lotta tra Faggin e Nijdam fu inizialmente incerta, poi il padovano alla distanza ebbe la meglio. Non dovette invece faticare molto Post per liquidare il lombardo Giacomo Fornoni, 

È inizio agosto, una giornataccia, cielo coperto, freddo umido. Le semifinali si svolgono all’asciutto, ma su Rocourt, poco prima delle sfide decisive, inizia a scendere una pioggia fitta e fastidiosa. Fornoni e Nijdam sono in pista per contendersi la medaglia di bronzo. L’azzurro parte forte e va subito al comando, ma dopo metà gara l’olandese rinviene. All’ultimo giro i due sono praticamente pari, la gara si decide in volata. Solo il fotofinish stabilisce il vincitore: Nijdam la spunta per soli tre centesimi di secondo.  

La pioggia si fa sempre più fitta ed ecco che tocca a Faggin e Post. L’olandese parte in quarta e prende il comando, l’azzurro reagisce. I due restano pari per un paio di giri, poi Faggin inizia a guadagnare un buon margine. La reazione di Post è immediata, ma, dopo avere recuperato quasi per intero il distacco, l’olandese ha un vistoso calo. La sua pedalata si fa pesante, mentre quella di Faggin è agile e sciolta. L’azzurro vola, il gap tra lui e l’avversario aumenta a vista d’occhio. Ormai il titolo è di Faggin. Che nell’ultimo giro può anche rallentare la sua azione e gustarsi il successo. Taglia il traguardo, si sfila il casco e lo agita festosamente verso le tribune. E’ il settimo assalto al titolo mondiale, che questa volta è suo. Proprio a Rocourt, nel 1957, fu soltanto quarto perdendo con Guido Messina la sfida per la medaglia di bronzo.  

Leandro Faggin è stato in ordine cronologico il terzo dei sei italiani che hanno avuto l’onore di vestire la maglia di campione del mondo dell’inseguimento professionisti. Nato a Padova il 18 luglio 1933, è morto prematuramente a soli 37 anni per un tumore all’intestino. Nella sua lunga carriera, conclusa nel 1969, ha brillato anche nelle seigiorni, vincendone nove, alcune in coppia con i leggendari Terruzzi e Van Steenbergen. 

Campionato del mondo 1963 (Rocourt, Belgio). Inseguimento professionisti. Finale 1°-2° posto: 1. Leandro Faggin (Italia) 5 km in 6’27″34; 2. Peter Post (Olanda) 6’33″48. Finale 3°-4° posto: 1. Henk Nijdam (Olanda) 5 km in 6’30″89; 2. Giacomo Fornoni (Italia) 6’30″92.

Tutti gli italiani campioni del mondo dell’inseguimento professionisti: Fausto Coppi (1947 e ’49), Antonio Bevilacqua (1950 e ’51), Guido Messina (1954, ‘55 e ’56), Leandro Faggin (1963, ‘65 e ’66), Francesco Moser (1976), Filippo Ganna (2016, ’18, ’19, ’20, ‘22 e ’23).