Alti e giovanissimi: anche i ciclisti cambiano, non solo le bici

Matteo Jorgenson (foto: @matteojorgenson)
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Quando si interrogano le vecchie glorie del ciclismo di una volta in merito al panorama contemporaneo, al 99% delle volte le risposte contengono la frase: “Ai miei tempi non era così”. Naturale. Le biciclette si sono evolute tantissimo, sono cambiati i materiali, le strutture, la posizione in sella, il peso, e via dicendo. È cambiata l’attenzione anche per tutto ciò che avviene giù dalla sella, dall’alimentazione fino al recupero. Ma non è sempre e solo questione di mezzi: anche chi ci sale ha caratteristiche diverse rispetto al passato.

Una su tutte: l’età. Una volta il talento per sbocciare richiedeva tempo, pazienza e crescita graduale; oggi, se non hai già grandi risultati da vantare nel palmarès a vent’anni o giù di lì, difficilmente riuscirai a farti notare dalle grandi squadre. Prendiamo quest’ultimo Giro del Delfinato come esempio. Nella top 5, alle spalle di Primoz Roglic, il più “vecchio” è Laurens De Plus, classe 1995. Non solo. C’è un’altra caratteristica che salta particolarmente all’occhio: l’altezza media di quei corridori è di 187,4 cm – con Matteo Jorgenson che raggiunge i 190 cm.

Statistiche che lasciano il tempo che trovano, ma che incuriosiscono e spingono a guardare con curiosità ai tanti cambiamenti in atto.