Olimpiadi, Poels: «Che possano partecipare solo 90 corridori è ridicolo»

Tour de France
Wout Poels vince la quindicesima tappa del Tour de France 2023 (foto: A.S.O./Ballet).
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Wout Poels è ormai uno dei corridori più esperti del gruppo: corre da professionista dal 2009 e nel palmarès può vantare una Liegi, tappe alla Vuelta e al Tour. Chissà che la tappa al Giro non la ottenga nel 2024? Questo è il suo obiettivo.

Ma nel 2024 ci sono anche le Olimpiadi e allora, intervistato da GCN, si lascia andare in una sua personale critica. «Quello che hanno fatto con i posti a disposizione è ridicolo. E mi piange il cuore vedere che invece alle Olimpiadi c’è la breakdance (che debutterà tra le discipline proprio a Parigi, ndr). Io penso che negli ultimi 10 anni il sentimento dei ciclisti nei confronti delle Olimpiadi sia cambiato di molto e che tanti di loro abbiano iniziato a ritenerle un grande obiettivo. È un vero peccato, quindi, che abbiano fatto queste regole, che portano alla presenza di un gruppo di sole 90 unità».

Sono quindi solo 90 i corridori che potranno correre per l’oro olimpico: le nazioni migliori e quella ospitante (Slovenia, Danimarca, Francia, Gran Bretagna e Belgio) potranno portare un massimo di 4 atleti e poi a scendere. «È assurdo che non ci possano essere tutti i migliori al via della gara – aggiunge il corridore della Bahrain Victorious  Poi ci sono tutte quelle nazioni senza tradizione ciclistica, che in gara portano corridori che non riescono a tenere le ruote nemmeno per 10 chilometri. Il pensiero alla base è bello, ma non funziona. Con solo 90 corridori in gruppo togli molto fascino alla gara».

I Paesi Bassi, la nazione di Poels, avranno diritto a 3 pass olimpici – così come Italia, Spagna, Australia e Stati Uniti – e uno lo vorrebbe ottenere lui stesso. «Con tre corridori non è che puoi controllare la gara, al massimo puoi fare patti con altre nazioni. Però, se mi chiedi se ci voglio andare, ti rispondo di sì, certo».