Oss passa al Gravel: «Già dal 2024 Specialized costruirà la sua prima squadra intorno a me»

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Dopo 15 stagioni tra i professionisti, quasi tutte passate al servizio del campione slovacco Peter Sagan, per Daniel Oss inizia una “nuova carriera”. Prossimo ai 37anni, che compirà il 13 gennaio 2024, il nativo di Trento in questi ultimi mesi doveva prendere una decisione importante: appendere la bici al chiodo o continuare per un paio di stagioni da professionista, dovendo però reinventarsi in un nuovo ruolo. Alla fine Oss ha scelto una via di mezzo. Basta al ciclismo su strada, dal 2024 il classe ’87 si concentrerà a tempo pieno sul Gravel, con un progetto piuttosto ambizioso.

«Attorno a me Specialized già per il 2024 costruirà la sua prima squadra di Gravel. L’intenzione per me è quella di fare una attività di alto livello, guadagnarmi l’azzurro per Europei e Mondiali, divertirmi essendo fortemente competitivo», queste le parole dell’ormai ex corridore della TotalEnergies, riportate dalla Gazzetta dello Sport stamattina.

Per Oss, il mondo del Gravel non è una novità. Anzi, il trentino è stato uno dei primi a sperimentarsi nella disciplina, vincendo anche argento mondiale nel 2022. «Ovviamente questa idea non è nata di punto in bianco, ma è stata una evoluzione nel tempo. Sono sempre stato un po’ “alternativo”. Adesso il ciclismo su strada cerca il “nuovo”, si guarda più ai giovani, e io ho pensato: “ora o vado in una squadra di altissimo livello, o mi dedico ad altro”. Il Gravel è una opportunità perfetta. Specialized ci punta e io voglio ancora fare l’atleta al cento per cento delle mie potenzialità, ottenere risultati. Sono mega-carico, per me è un rilancio».

In un certo senso il classe ’87 si considera un pioniere, un’apripista verso il mondo del Gravel: «Parliamo di una novità, come lo è stato Just Ride. Ossia un professionista che si prende del tempo per andare in bici per i cavoli suoi, filmarlo, offrire dei contenuti. In questo momento per me il Gravel è una evoluzione perfetta, e crescerà ancora tanto. Sembra di ripercorrere l’inizio della mtb, quando all’inizio era solo americana e invece ora ha un grande spazio».

Oss conclude raccontando quali sono, secondo lui, i pregi di fare Gravel: «Per la gente comune è un mondo dove, ci si sente più liberi. Sia di essere se stessi, senza inseguire la performance a tutti i costi, sia di andare fuori dalle strade normali e dunque ciò significa più sicurezza. Ti fa stare meglio, fuori dal traffico, e fuori dai percorsi convenzionali. Poi, l’aspetto turistico, perché si adatta bene all’idea di viaggio e a scoprire dei territori. Mentre per i professionisti ha un brivido in più, e devi comunque essere forte. È divertente, ti misuri su un altro piano soprattutto se la strada cominciava a stare un po’ stretta. Studieremo un calendario di competizioni di alto livello, dalle Uci Series a tutto il resto».