Nicolas Milesi con la clavicola rotta: «Dovrò saltare l’Avenir, che rabbia»

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Nicolas Milesi del team Colpack-Ballan al Gp Misano 2023 (foto: Colpack)
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Dopo una prima stagione di livello, Nicolas Milesi era appena stato convocato dal ct della Nazionale italiana per correre il Tour dell’Avenir, una delle principali corse a tappe nel panorama U23. Il ragazzo veniva dal secondo posto al campionato nazionale a cronometro (dietro al vincitore Bryan Olivo) e da due settimane di allenamento in ritiro con la squadra. Era tutto pronto per il debutto nella corsa francese, però giovedì, mentre era in corsa alla Briga Novarese per testare la gamba, una caduta di gruppo che coinvolge Milesi lo vede finire bruscamente a terra. Il volo costringe il ragazzo al ritiro e a una notte all’ospedale.

Come stai e quali conseguenze ti ha lasciato questa caduta?

«Purtroppo il morale ora è basso. Sono tornato ora a casa dopo una giornata in ospedale e il medico mi ha detto che ho una frattura scomposta della clavicola».

Probabilmente è troppo presto, ma ti hanno dato qualche riferimento sui tempi di recupero?

«Non so ancora bene il giorno in cui sarò opereto, sicuramente in settimana, però il finale stagione è sicuramente compromesso. Anche se la cosa che più mi fa rabbia è che dovrò saltare il Tour dell’Avenir».

Eri appena stato convocato per la corsa francese. Che ti aveva detto Amadori?

«Non avevo ancora parlato direttamente con lui, ma Valoti (ds della Colpack-Ballan, ndr) mi aveva avvertito della convocazione proprio martedì. Quindi c’è tanta amarezza, soprattutto per questa opportunità che sfuma. Stavo bene, molto bene, venivo da due settimane di ritiro a Livigno con la squadra e avevo grandi ambizioni per il finale di stagione».

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Nicolas Milesi in azione durante una cronometro

Questo è il tuo primo anno tra gli U23. Nessuna vittoria, ma diversi piazzamenti interessanti.

«La vittoria manca a questa stagione, ma ho avuto qualche occasione in cui me la sono giocata, come al GP Industrie del Marmo dove ho chiuso 4° nella volata ristretta o il 2° posto ai campionati nazionali U23 a cronometro. Poi anche al Liberazione ho fatto bene finendo decimo. Ora puntavo a fare bene anche nelle prossime gare, anche perché diverse erano adatte a me, ma sarà difficile anche solo essere al via».

Recentemente è uscita la notizia del tuo passaggio all’Arkéa-B&B Hotels Development dalla prossima stagione. Come è andata la trattativa?

«I contatti sono iniziati già a maggio, con il mio procuratore che mi aveva avvisato di questo interesse dell’Arkéa e che voleva inserirmi nella nuova squadra Development che nascerà nella prossima stagione. Poi ho fatto qualche incontro con lo staff e mi hanno fatto un’ottima impressione. Quindi ho deciso di accettare l’offerta».

Ti dispiace lasciare la Colpack?

«Certo. Qui da loro mi sono trovato molto bene. Secondo me è la migliore realtà ciclistica italiana e ha la sede vicino casa, quindi per me era anche comoda. Inoltre, penso che fare il primo anno in Italia sia fondamentale per noi giovani e con in Colpack sono stato seguito in maniera eccezionale».

E come mai allora hai scelto di passare all’Arkéa?

«La scelta è dovuta al fatto che l’Arkéa è una squadra WorldTour e, anche se il primo anno starò nel team di sviluppo, credo che questo possa essere un passo importante per la mia crescita. Lì in Francia troverò strumenti, macchinari e metodi di allenamento di un livello superiore, in quanto sono gli stessi usati della prima squadra. Inoltre, potrò competere in corse di maggior spessore rispetto a quelle affrontate fino a ora e con un grado di preparazione agli appuntamenti maggiore e più mirato all’obiettivo».

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Nicolas Milesi in allenamento sul pavè

C’è qualche corsa in particolare che vorresti provare il prossimo anno?

«In realtà già quest’anno con la Colpack ho partecipato a Gand-Wevelgem e Parigi-Roubaix U23, che sono due gare adatte a me e che mi piacciono molto. Sicuramente il prossimo anno le potrò preparare meglio e avere un avvicinamento più adatto. Poi sono molto portato per le cronometro e quindi penso che lavorerò ancora di più in questa disciplina all’Arkéa».

Pensi che il team bretone possa essere l’ambiente giusto dove svilupparti nella prova contro il tempo?

«Ho parlato recentemente con il futuro direttore sportivo dell’Arkea-Samsic Development e mi ha spiegato che loro mi hanno scelto proprio perché pensano che io sia un corridore adatto alle cronometro. Mi ha detto che mi metteranno a disposizione tutti gli strumenti che hanno per far sì che io possa svilupparmi al meglio in questa disciplina».

Mentre ti spaventa questo trasferimento in una squadra straniera? Per te è la prima esperienza in un fuori dall’Italia.

«Per fortuna il team non obbliga a trasferirmi in Francia, dove ha sede, quindi potrò rimanere come base a casa. Certo dovrò rispolverare il francese, lingua che avevo già studiato alle medie, e che quasi tutti i membri della squadra lo parlano. Sapere bene almeno le basi renderebbe più facile le comunicazioni. Anche se comunque parlo bene l’inglese».

Hai per caso sentito i due azzurri che attualmente militano nell’Arkéa-Samsic? Ossia Luca Mozzato e Alessandro Verre, che potrebbero essere un punto di riferimento per te.

«No, non ho ancora sentito nessuno dei due. Anche se Alessandro lo conosco bene perché abbiamo lo stesso procuratore. Però ho sentito Epis, anche lui come me correrà dal prossimo anno nella squadra di sviluppo dell’Arkéa. Con Giosué anche ci conosciamo già perché abbiamo fatto il ritiro della Nazionale in Puglia insieme in primavera, e parecchie gare contro quest’anno. Sicuramente avere qualche corridore proveniente dal mio stesso paese mi sarà d’aiuto per integrarmi al meglio nel team».