Kelderman si è allenato con Van Aert per essere la miglior spalla possibile per Vingegaard

Wilco Kelderman impegnato nella cronometro d'apertura della Tirreno-Adriatico chiusa al decimo posto (foto: Getty)
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Sarà un periodo impegnativo per Wilco Kelderman. L’olandese della Jumbo-Visma sarà nella squadra di Vingegaard al Tour de France. Era la prima riserva ma la frattura di Steven Kruijswijk lo ha portato alla ribalta. «Non mi auguravo davvero che Stevie uscisse dalla squadra del Tour in quel modo, perché stava già molto bene. Per me è bello poter fare il Tour, stare a casa con buone gambe a luglio sarebbe un po’ una delusione».

In ogni caso, Kelderman sa come deve sentirsi Kruijswijk: infatti sono passati tre mesi da quando Kelderman ha corso la sua ultima gara. L’11 marzo è caduto nella sesta tappa della Tirreno-Adriatico, e ha dovuto dire addio ai suoi obiettivi – il Giro al fianco di Primoz Roglic – per i mesi successivi. Dopo un allenamento in quota sulla Sierra Nevada e un periodo extra di altura in Svizzera con Wout Van Aert, è ora di correre di nuovo. A 32 anni è ancora un’emozione. «È bello correre di nuovo. Sono pronto. Quando hai 32 anni sai cosa aspettarti. Ho fatto il mio lavoro in allenamento e so cosa sta per succedere».

A proposito dei suoi periodi in quota, Kelderman ha detto che «è semplicemente fantastico allenarsi con quei ragazzi. Il morale, lo stesso atteggiamento, la concentrazione… allenarsi insieme in questo modo è ovviamente molto bello». Al Giro di Svizzera la sua ambizione è quella di «fare una buona classifica, dipende ancora un po’ da come esco bene da questo periodo di allenamento. Ovviamente abbiamo anche degli obiettivi con Wout, puntare a una vittoria di tappa con lui».

Wilco ha parlato anche del ritorno di Evenepoel. «Non sarà molto facile per Remco ripartire dopo il covid. Potrebbe anche essere una sorpresa per lui. Io comunque sto pensando al Tour de France. Quella è la posta più grande». Gli obiettivi per la Grande Boucle non sono personali. «Penso sia chiaro che Jonas Vingegaard sia davvero fuori categoria. Io devo solo fare bene il mio lavoro in salita, questa è la cosa più importante. Uscire collettivamente più forti, questo è l’obiettivo».