Giro d’Italia 2023 / Il graffio di Argentin: «De Marchi e Clarke, che ingenuità. Domani Evenepoel non deve prendere la rosa»

De Marchi
Alessandro De Marchi e Simon Clarke in fuga nella tappa di Napoli al Giro d'Italia 2023 (foto: LaPresse)
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Fino ad un paio di chilometri dall’arrivo di Napoli, Alessandro De Marchi e Simon Clarke sembravano destinati a giocarsi il successo di tappa al termine di una lunga fuga gestita fin lì alla perfezione. Poi, nelle ultime centinaia di metri, il peggior scenario ipotizzabile: i due, entrambi stanchissimi, hanno iniziato a guardarsi e i velocisti li hanno inglobati non appena hanno lanciato la loro volata.

«Hanno buttato via un’occasione colossale – commenta Moreno Argentin Hanno fatto una figuraccia e loro sono i primi a saperlo, dato che stiamo parlando di corridori esperti. Ognuno dei due pensava di fregare l’altro e invece, alla fine, il gruppo ha fregato entrambi. Ma come, passi tutto il giorno all’attacco a fare fatica e poi butti via un’occasione simile? Inconcepibile».

Moreno, ma è normale studiarsi nel finale, no?

«Queste dinamiche le conosco bene, visto che nel 1987 ho vinto la mia terza Liegi consecutiva approfittando dell’assurda marcatura tra Criquielion e Roche. Può succedere, ma non dovrebbe succedere. De Marchi e Clarke dovevano continuare a tirare e intanto assicurarsi di giocarsi il successo tra di loro: male che vada uno di loro avrebbe fatto secondo. Hanno colpa entrambi, hanno iniziato a fare i furbi troppo presto».

Consonni e Gaviria sono stati i primi a lanciare lo sprint da molto lontano. Forse troppo, visto che poi ha vinto Pedersen.

«Sì, Gaviria ultimamente sta lanciando delle volate molto lunghe, ma in generale secondo me chi non vince è perché non ha la gamba che serve: se uno è sereno e forte azzecca anche il tempo giusto per muoversi. Devo dire che mi aspettavo un Milan più brillante, direi anche vincente. Ma adesso non gli si può chiedere troppo, non può vincere qualsiasi volata. E’ giovane e ha tutto il tempo per imparare tutti i segreti delle volate».

Domani si arriva a Campo Imperatore: cosa ti aspetti?

«Ci saranno dei distacchi, non ho dubbi. I corridori ci arrivano stanchi e nervosi, si sono già disputate sei tappe e il nervosismo non è mancato. Io credo che squadre come la Ineos, forti e con due punte, debbano inventarsi qualcosa. Evenepoel? Fossi in lui correrei in difesa e sulle ruote degli altri. Deve fare bene i conti, evitando assolutamente di riprendere la maglia rosa. Così lascerà il lavoro sporco agli altri e non metterà troppo sotto pressione i suoi compagni di squadra».