GIRO D’ITALIA 2023 / Matthews: «Non arrivo al meglio, ma punto a vincere una tappa. Ce ne sono otto adatte a me»

Matthews
Michael Matthews al Tour de France 2022
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Il team Jayco-AlUla arriva al Giro d’Italia 2023 con due capitani ben chiari: Eddie Dunbar per la classifica generale e Michael Matthews per la vittoria di tappa. L’irlandese manca a un Grande Giro da quattro anni, anche per questo è molto motivato e pronto a combattere con i migliori della classe.

«Ho dovuto aspettare quattro anni per poter essere di nuovo convocato per un Grande Giro, ma ora sono pronto. Purtroppo i diversi infortuni e le scelte fatte dalla mia vecchia squadra mi hanno costretto ad aspettare molto prima di poter essere di nuovo qui. Non nego che è stata frustrante questa attesa, ma ora sono felice. So di partire più indietro rispetto ai favoriti, anche solo per una questione di inesperienza, però sto bene e penso di poter fare un buon risultato».

In stagione il 26enne irlandese ha corso poco, ma è andato forte al recente Giro di Romandia. «La prima parte di stagione non è andata benissimo, anche perché ho avuto qualche intoppo fisico. Però ora ci sono e ho pianificato in maniera scrupolosa questa corsa. Il Giro dei Paesi Baschi mi è servito per mettere chilometri nelle gambe e ritrovare il ritmo, mentre dal Romandia sono uscito con un buon risultato e spero di continuare nella crescita».

Dunbar non perde l’occasione per levarsi qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto nei confronti della sua ex squadra, la Ineos-Grenadiers. «Il team Jayco è differente dal mio team precedente. L’atmosfera che si respira è migliore, gli obiettivi sono diversi e gli atteggiamenti più a supporto dei compagni. Cerchiamo sempre di aiutarci il più possibile e abbiamo tutti l’opportunità di metterci tutti in mostra».

Il classe ’96 ha rivelato anche di aver lavorato molto con la bici da crono, visti i diversi chilometri contro il tempo previsti. «Mi sono allenato tanto sulla bici da crono nelle ultime settimane e ho avuto buone sensazioni. La tappa di apertura sarà sicuramente un ottimo test».

Nella conferenza stampa di questa mattina ha parlato anche Micheal Matthews, con l’australiano che ha raccontato del suo difficile inizio di stagione. «Questa prima parte di stagione è stata troppo travagliata. Ho iniziato facendo bene in Australia, ma poi ho preso il Covid alla Parigi-Nizza e sono stato costretto a un periodi di assenza. Sono finalmente rientrato alla Dwaars e avevo ancora una discreta gamba, ma al Fiandre sono finito a terra e costretto a un nuovo stop. Da allora ho corso solo lunedì a Francoforte. Quello è stato un bel banco di prova, ma non arrivo al Giro con la migliore forma».

Il 32enne australiano della Jayco-AlUla ha però grandi ambizioni per la corsa rosa. «Quest’anno penso di poter fare un po’ di tutto. Parteciperò alle volate, sia di gruppo che a ranghi ristretti, proverò anche ad andare in fuga e aiuterò il mio capitano come posso. La mia condizione non è quella migliore, però voglio essere competitivo su più campi».

Per Matthews la condizione non perfetta lo limiterà sicuramente nella corsa alla maglia a punti. per questo il classe ’90 preferisce concentrarsi per tornare a casa con una vittoria. «La maglia ciclamino è un traguardo importante, però sarebbe stato un obiettivo primario se non avessi avuto una prima parte di stagione così difficile. Con la mia forma attuale credo sia troppo complessa da vincere. Preferisco concentrarmi su un successo di tappa. Penso di avere otto frazioni adatte a me e una arriva già lunedì».

Il vincitore della maglia a punti del Tour de France del 2017 ha raccontato anche il suo amore e il legame affettivo verso il Bel Paese. «L’Italia è un Paese bellissimo. Io ho passato più tempo qui che in Australia da quando sono professionista. Poi ho ricordi speciali legati al Giro. I giorni in maglia rosa sono stati qualcosa di unico. L’ultima volta che sono venuto qui, però, non mi sono goduto poco questa corsa, perché ho dovuto abbandonare per Covid e ora voglio rifarmi».