“Caro Michele”, il libro della Fondazione Scarponi presentato oggi pomeriggio in Senato

Michele Scarponi
“Caro Michele”, il libro della Fondazione Scarponi presentato oggi pomeriggio in Senato
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Il titolo è rimasto lo stesso: “Caro Michele”, che riprende quello di un intramontabile romanzo epistolare di Natalia Ginzburg. I libri della Fondazione Michele Scarponi adesso sono due, ma in questa seconda edizione la formula non è cambiata: a scrivere di Michele e a Michele sono i suoi gregari, un gruppo allargato formato da chi lo ha incrociato e inevitabilmente amato, colleghi, direttori sportivi, meccanici, massaggiatori, autisti, giornalisti, scrittori, speaker, dj.

Ci siamo noi di Bicisport: Luca Neri, Tony Lo Schiavo, Marco Filacchione, e Alessandra Giardini, che ha curato il libro, edito da Tuga Edizioni. C’è anche un ct, ma non del ciclismo: è Roberto Mancini, che Michele lo incrociava sulle strade di casa, in allenamento. «Era un leader nato, anche perché univa una straordinaria serietà a una irresistibile leggerezza». Il ct dell’Italia del calcio aveva due passioni in comune con Scarponi: quella per il ciclismo («l’ho ereditata da mio padre, è uno sport che non può non piacere») e quella per il calcio («Michele era tifosissimo dell’Inter, quando ci incrociavamo in bicicletta capitava di parlare di pallone, mi chiedeva, era curioso»). E a unirli, poi, era la stessa terra, «per un marchigiano vedere un altro marchigiano che ha successo e si fa strada nel mondo è un orgoglio»).

Ci sono le immagini private e i ricordi indelebili di ha corso con lui: Paolo Bettiniera la parte allegra di un mestiere difficile»), Stefano Garzelli, Alessandro Petacchi, Diego Ulissi, Fabio Aru, Alessandro Spezialetti, Riccardo Stacchiotti, Simone Stortoni, Matteo Trentin, Eros Capecchi, Sonny Colbrelli. Mauro Vegni racconta di una crociera, e conclude. «Quelli come Michele purtroppo non esistono più, è cambiato il modo di vivere certe cose, lui era ancora della vecchia scuola… Adesso vedo i corridori la sera, in albergo: ognuno per conto suo, anche a cena ognuno guarda soltanto il suo telefonino, e la voglia di dire o di fare una stupidata è passata, si è persa la capacità di ridere. È tutto troppo professionale, già a vent’anni. Ma così pesa, così è troppo faticoso».

Il libro sarà presentato in Senato, questo pomeriggio a partire dalle 15.30, nella Sala Capitolare di piazza Minerva, alla presenza di alcuni degli autori, di Marco Scarponi, segretario della Fondazione dedicata al fratello, e della curatrice, Alessandra Giardini. Padroni di casa le senatrici Elisa Pirro e Gabriella Di Girolamo e l’onorevole Agostino Santillo, del Movimento 5 Stelle. Diretta sulla Webtv del Senato https://webtv.senato.it/

Caro Michele” non è in vendita, ma si può avere iscrivendosi alla Fondazione Michele Scarponi. Per informazioni www.fondazionemichelescarponi.com e www.michelescarponi.it