Eolo-Kometa, ecco Andrea Garosio: «Questa è una piccola World Tour»

Garosio
Andrea Garosio alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2022 (foto: SprintCyclingAgency)
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Ecco un altro nome nuovo, tra quelli che andranno a comporre la Eolo-Kometa del 2023. Andrea Garosio, scalatore puro nato a Chiari (Brescia) nel 1993, è infatti pronto a vestire la nostra divisa e difendere i nostri colori in una stagione che si annuncia lunga e piena di opportunità.

Nella sua breve carriera, Andrea ha già avuto modo di mettersi in mostra con la maglia della Bahrain e un Giro d’Italia corso a supporto di Vincenzo Nibali, prima di passare a vestire la maglia della Vini Zabù e poi della Bardiani. Lo scorso anno, con la Biesse-Carrera, ha conquistato la maglia di miglior scalatore alla Coppi e Bartali. Insomma, un prospetto tra i più interessanti che qui avrà l’opportunità di crescere, mettersi in mostra, e togliersi qualche soddisfazione.

E che Andrea abbia tanta voglia di fare, lo dimostra subito: «In questi giorni mio padre non può lavorare, allora io sto aiutando qui in cantiere insieme a mio fratello: la mattina in bici, il pomeriggio do una mano qui». E in questa frase c’è tutto lo spirito di questo ragazzo cresciuto con i principi più sani e il rispetto per la fatica: elementi che non possono mancare, nella vita di chi vuole fare il ciclista. «Io – racconta – ho iniziato a sette anni: nella mia famiglia sono tutti calciatori, e ricordo che andavo sempre a casa di mio zio a vedere le partite. In casa lui aveva alcune coppe vinte in qualche torneo che aveva giocato, e io gli chiedevo sempre come mai fossero così poche: lui mi diceva che il calcio è uno sport di squadra e quando si vince il trofeo è di tutti, quindi ne ha tenuti pochi perché gli altri sono andati ai suoi compagni. Allora ho deciso che avrei fatto il ciclista: perché ogni coppa vinta, sarebbe stata solo mia».

Motivazioni forti, e un idolo nel cuore: «Si chiama Alberto Contador, ho sempre fatto il tifo per lui perché mi faceva impazzire quando scattava in salita e perché siamo nati entrambi il 6 dicembre: ho avuto modo di parlarci brevemente, è stata un’emozione enorme».

Non dev’essere male, per un ragazzino cresciuto con la passione per la bici, finire nella squadra di Contador e Basso: «Due campioni grandissimi, e sono sicuro che anche grazie ai loro consigli potrò crescere tanto. Ricordo ancora quando il mio direttore alla Carrera mi ha detto che c’era Ivan che voleva parlarmi: sono cose che non si possono dimenticare. Perché arrivare in questa squadra è un sogno: la EOLO KOMETA sembra una piccola World Tour, per organizzazione, per lo staff, per i materiali, per il calendario a cui prende parte. Bellissimo essere qui, bellissimo. Diciamo che qui c’è il bello delle World Tour, ma anche quell’ambiente familiare e rilassato che per forza di cose negli squadroni non c’è e che per me è fondamentale».

C’è un momento più bello nella carriera di Andrea Garosio, e c’è un sogno grande da realizzare: «Il momento più bello è stato sul palco della Coppi e Bartali quando ho vinto la maglia degli scalatori: in palio c’erano quattro maglie, tre erano della Ineos e una mia. E il sogno…il sogno si chiama Giro d’Italia. Già esserci sarebbe bellissimo, se poi devo sognare in grande dico che mi piacerebbe vincere una tappa: per scaramanzia non le ho ancora guardate, ma ho visto che ce n’è una adatta a me che arriva proprio a casa mia…».