Il Giro ritrova le Tre Cime: la prima volta fu un inferno di pioggia, spinte e polemiche. E la vittoria di Gimondi fu “cancellata”

La Salvarani in parata per la vittoria del Giro d'Italia 1967

Otto giugno 1967: il Giro saliva per la prima volta alle Tre Cime, un “azzardo” voluto dal patron Torriani. Fin lì, la corsa si era sviluppata secondo un canovaccio piuttosto chiaro: da una parte il sublime Anquetil, allora trentatreenne, già vincitore di due Giri, oltre che di cinque Tour e una Vuelta; dall'altra, un robusto contingente italiano, con i giovani leoni Gimondi, Motta e Dancelli e i più stagionati Adorni, Bitossi e Balmamion. E poi c'era Eddy Merckx, che a 22 anni aveva già vinto due Sanremo, ma veniva da più parti reputato “solo” un erede di Rik Van Looy, fenomenale nelle corse di un giorno ma mai vittorioso nei grandi Giri...

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