Il suo è stato un lungo addio, annunciato a maggio in pieno Giro d’Italia e compiuto a ottobre, sulle strade del Lombardia. Cinque mesi che gli hanno permesso di raccogliere affetto e applausi, fino all’ultimo colpo di pedale.
Una ricompensa esaltante ma tutto sommato parziale per un campione che, a dispetto di un palmares monumentale, non ha sempre ricevuto la considerazione che avrebbe meritato. Forse anche perché gli è mancato il “nemico” in casa, quella rivalità che nel ciclismo è un moltiplicatore di fama e successo, come accadde a Moser e Saronni. Così come gli è mancato il “totem” contro cui lottare, quello che fu Merckx per Gimondi, con il quale Nibali ha avuto più di una analogia.
Sia come sia, il vuoto che lascia nel ciclismo italiano assomiglia a una voragine, che non sarà facile colmare in tempi brevi. La galleria di dieci grandi immagini che pubblichiamo di seguito vuole essere una sintesi e, insieme, un omaggio a una eccezionale parabola agonistica.
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