Record dell’Ora / Villa a tutto tondo: «Vi racconto la stagione di Ganna»

Villa
Marco Villa e Filippo Ganna
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Il tentativo di Filippo Ganna lo ha seguito la Ineos col suo entourage, Marco Villa è qui su espressa richiesta del corridore piemontese.

Forse voleva un riferimento forte, una faccia conosciuta – spiega Villa – Con me ci sono anche Fred Morini, fisioterapista e osteopata al quale Ganna è molto legato, e Giovanni Carini, meccanico azzurro. I meccanici della Ineos, compreso Cornacchione, hanno preferito lasciare il compito a lui: ha più dimestichezza con mezzi del genere. Pensate, di bici ce ne sono due: una è all’interno del velodromo, l’altra Carini se l’è portata in camera. Meglio non rischiare“.

Marco, è il grande giorno. Come ci arriva Filippo?

Bene. L’ho visto sorridente, finalmente è tornato a fare le sue battute. Tornato dall’Australia era nervoso: comprensibilmente, si capisce“.

Un risultato non all’altezza del suo talento.

Lui è andato un po’ più piano del previsto, gli avversari invece stavano benissimo. L’avvicinamento è stato corretto, lo vedevo bene: credo abbia avuto una giornataccia“.

Purtroppo non è stata l’unica della sua stagione.

Non avendo dovuto preparare né la Coppa del Mondo né i mondiali su pista a inizio anno, la sua stagione è cominciata diversamente dalle precedenti. Però in primavera non l’ho visto male. Poi è arrivato il Tour…

E?

E Filippo si è trovato dentro un’edizione pazza. La sua prima, peraltro. Ogni giorno è stato una classica, non ha potuto mai tirare il fiato. Senza dimenticare il gregariato per Thomas. È uscito molto stanco dalla Boucle“.

Anche per questo il Record è stato posticipato?

Già prima di partire per la Francia, Filippo aveva simulato mezz’ora lamentando dei problemi al sottosella. Quindi bisognava parlarne con l’azienda che realizza il body. Insomma, se sommate questo, la preparazione per il Tour e il fatto che lui sia uscito stanco, capite perché abbiamo posticipato il tentativo“.

È vero che a settembre ha già fatto un tentativo in allenamento?

Sì, prima di partire per l’Australia. L’Ora non si improvvisa, Filippo voleva capire cosa significa uno sforzo del genere. Ci siamo basati sulle tabelle e sul Record di Wiggins. Filippo ha fatto la prima mezz’ora senza spremersi troppo e la seconda mezz’ora aumentando gradualmente. Batté quasi il Record di Bigham“.

Che indicazioni avete tratto?

Quella prima mezz’ora non era sufficiente, ma si trattava di una prova. Deve replicare la seconda mezz’ora di quel giorno aumentando i giri nella prima. L’ho visto girare bene a 16 secondi al giro, ma quel giorno nella seconda mezz’ora arrivò addirittura a 15.2“.

Come si è preparato questa settimana?

Lunedì ha fatto mezz’ora a Montichiari, martedì e mercoledì ha girato col quartetto in vista dei mondiali su pista della prossima settimana, giovedì è uscito su strada, come del resto potrebbe fare oggi: i chilometri li decide lui, è autonomo, sa come si fa“.

E ieri?

Prima un po’ di dietro-moto con la bici da corsa a punti per riscaldarsi. Poi abbiamo replicato con la bici del Record. Dopodiché una ventina di giri da solo. Ancora, altri trenta nella scia non assoluta della moto. Prima di scendere, quattro o cinque giri da solo a sessanta all’ora“.

Avete provato anche le partenze da fermo?

Certo. Ha fatto dodici giri dopo la partenza da fermo. Userà il 65×14, che sviluppa 9,73 metri a pedalata. Il via sarà durissimo e decisivo: meno tempo perde e meno dovrà riguadagnarne dopo, ad alte velocità è difficilissimo recuperare anche un solo secondo. Noi stimiamo che impiegherà tra i due e i tre giri per entrare a regime“.

L’aspetto più duro?

Mantenere la posizione. Non potersi alzare sui pedale né poter smettere di pedalare anche solo per un attimo è devastante“.

Filippo a che ora arriverà al velodromo?

Pranzerà intorno alle 16, quindi non prima delle 18. Poi ha il suo protocollo: venti minuti di rulli. E poi toccherà a lui“.

Batterà Bigham?

Ho visto Filippo sereno, ma non gli ho mai sentito dire: lo batto. Secondo me può farcela, ma non mi piace chi sostiene che Bigham è solo un ingegnere: è un corridore vero e proprio, uno che ha girato in tondo per un’ora senza alzare mai la testa, rimanendo in posizione per tutto il tempo“.

Qual è l’obiettivo di Filippo?

Sono tre: battere Bigham, superare il primato assoluto di Boardman e, se proprio dovesse star bene, raggiungere un chilometraggio che non ho ben capito. È una scommessa fatta con Consonni: se Filippo raggiunge una certa distanza, Simone se la tatuerà addosso“.

Chi ci sarà a fare il tifo per lui?

Gli azzurri della pista, visto che domattina partiremo per i mondiali di pista in Francia. Li ha voluti lui. E ovviamente la sua famiglia: è la sua forza e loro sono incredibili, sempre presenti ma discreti e mai invadenti“.

Quale sarà il tuo ruolo?

Gli darò i riferimenti ad ogni giro. Ci guarderemo di sfuggita, come facciamo sempre, e in un istante ci capiremo. E di conseguenza stabiliremo sul momento il ritmo da mantenere a seconda dell’obiettivo da raggiungere. La Ineos mi ha detto di non usare l’Ipad per segnalare i tempi a Filippo, cosicché lui possa rimanere in posizione senza scomporsi. Ma lui mi ha detto: Marco, facciamo come sempre, mi sento più tranquillo“.

E tu come ti senti?

Bene. È stato preparato tutto al meglio, Cioni e la Ineos hanno fatto un bel lavoro e mi pare che Filippo stia bene. È stato preparato tutto nel dettaglio: al velodromo, ad esempio, dovrebbero esserci 27 gradi, né mezzo in più né mezzo in meno. Insomma, i presupposti per una grande serata ci sono tutti“.