Marta Cavalli verso il Giro: prima regina del Mont Ventoux sognando la maglia rosa

Marta Cavalli sorridente alla team presentation della Roubaix con le compagne di squadra della FDJ (foto: A.S.O./Pauline Ballet)
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Come le più grandi, ad ogni vittoria Marta Cavalli impressiona sempre di più e allarga il suo regno, oltre che esplorare i propri limiti. Sono tre i successi in questa prima stagione da protagonista: Amstel Gold Race, Freccia Vallone e la recente Mont Ventoux Dénivelé Challenge. Tre acuti difficili da dimenticare, per il prestigio, per il modo in cui sono arrivati e per le potenzialità espresse da Marta.

Prima all’Amstel sorprendendo sul Cauberg tutte le favorite di primo piano che continuavano a guardarsi e dimostrando di avere una grande esplosività, oltre che un gran passo resistendo alle inseguitrici. Poi alla Freccia a conferma di possedere un cambio di ritmo micidiale, che ha colpito e abbattuto anche una campionessa di lungo corso come Annemiek van Vleuten. Poi ieri la vittoria sul Mont Ventoux per ribadire che lei prima di tutto è una scalatrice, le salite sono il suo pane quotidiano e la resistenza, il fondo qualità importanti. Nel mezzo un quinto posto alla Parigi-Roubaix vinta dalla connazionale Elisa Longo Borghini e un sesto alla Liegi-Bastogne-Liegi, più la quarta piazza finale all’Itzulia. La caduta subita dopo metà maggio nella seconda tappa della Vuelta a Burgos fortunatamente ha lasciato solo escoriazioni sul corpo di Marta, anche se l’ha costretta al ritiro nella corsa spagnola.

Marta Cavalli: un successo prestigioso sul leggendario Monte Calvo per lanciarsi verso il Giro d’Italia

«Con la squadra avevamo programmato gli ultimi chilometri. Se mi sentivo bene potevo attaccare ed è quello che ho fatto» attacca Cavalli dopo aver tagliato per prima il traguardo della Mount Ventoux Dénivelé Challenge. «Il finale sembrava non finire mai, l’alta quota si è fatta sentire ma stavo bene e ho provato davvero belle sensazioni. Sono molto contenta di questa vittoria e orgogliosa di offrire alla squadra un altro primo posto» prosegue l’azzurra della FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope con il sorriso stampato in faccia. Il successo è prestigioso perché è la prima vincitrice dell’edizione femminile di questa giovane classica per scalatori.

La scalata trionfale di Marta Cavalli al Gigante di Provenza ha dato un gran bel segnale per le future avversarie al vicino Giro d’Italia, dove la cremonese punterà alla classifica generale. In una Corsa Rosa molto mossa con diverse dure montagne da affrontare, tra cui il Passo Durone e il Passo Daone che ne faranno la Tappa Regina, Marta si candida tra le favorite di primo piano.

“O tutto o niente”, è questo il suo motto che la guida nei grandi obiettivi, rivelato nell’intervista televisiva post-Amstel Gold Race. Finora la sta guidando bene, regalando grandi gioie a se stessa e tutti i tifosi. Adesso per Marta è giunto il momento di inseguire un altro risultato storico: la vittoria del Giro. La definitiva consacrazione conquistando un successo che all’Italia manca da più di dieci anni, dal pokerissimo di Fabiani Luperini nel 2008.