GIRO D’ITALIA / Luca Scinto contromano: «Ho tifato per Valverde, ma attenti ad Almeida: a Verona può battere tutti. Nibali quinto, che soddisfazione!»

Nibali
Vincenzo Nibali al Giro d'Italia 2022
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«Ho spinto Valverde con tutte le mie forze – confessa Luca Scinto – quanto mi sarebbe piaciuta la sua vittoria! Corre con coraggio ed entusiasmo ed è una lezione per tutti. Ma Hirt è stato fenomenale e quando uno vince in quel modo bisogna solo fargli i complimenti».

Ma il tecnico toscano è un fiume in piena. Ha tante cose da dire e le vorrebbe dire tutte insieme.

«Quanto mi è piaciuto Nibali! E’ salito al quinto posto ed ha corso con tutta l’intelligenza che sappiamo avere. Sapevamo che non sarebbe venuto al Giro solo per salutare ed io mi aspettavo da lui una corsa importante. Anche oggi ci ha fatto vedere di che è pasta è fatto. Certo, migliorare la posizione non sarà facile perché il distacco è importante, ma voglio vederlo fino alla fine».

I primi quattro sono in 44 secondi. Che ne pensi?

«Sono sempre convinto che Carapaz sia il mio favorito, ma devo dire che Hindley si sta dimostrando un avversario molto pericoloso. Penso però che tutti e due stiano rischiando molto. Mi aspettavo che oggi mettessero più secondi tra loro ed Almeida. Penso che il portoghese sia un grande pericolo per loro. Sanno bene che nella crono di Verona devono cedergli qualcosa e secondo me il distacco di oggi non è sufficiente per stare tranquilli».

Quanto peseranno le fatiche di oggi?

«Per pesare pesano, ma credo che tutti abbiano speso tanto ed alla fine bisognerà vedere chi ne ha di più. Almeida può permettersi di correre di rimessa, sono gli altri due che devono cercare di staccarlo».

Landa è fuori?

«Landa è lì, ma non lo vedo vincente. Sul podio magari ci sale anche, ma non mi sembra che abbia il passo per staccare gli avversari e superarli in classifica. E’ un ottimo Landa, ma per vincere il Giro credo gli manchi qualcosa».

Ciccone aveva iniziato bene…

«Ciccone è un corridore forte che può vincere anche un paio di tappe in un Giro. Tappe di montagna dure che gli permettono anche di arrivare da solo a braccia alzate. Può aspirare a conquistare la maglia di scalatore, ma credo che la rosa non sia alla sua portata. E non deve dispiacersi di ciò, perché corridori capaci di vincere da solo più tappe al Giro non è così comune».

Forse su queste salite ci si aspettava qualcosa di più da Fortunato. Che ne pensi?

«Sì, mi aspettavo di più, ma non è mai facile ripetersi. Lo conosco bene, è stato un mio corridore. Ho l’impressione che non riesca a ingranare la stessa marcia dello scorso anno. Mi sembra di vederlo una spanna sotto, ma gli auguro di ritrovarsi presto. Il percorso gli offre altre opportunità. Il Giro non è finito».