BS BIGSHOT / Il tris di Magni, la “follia” di Bugno, lo show di Bartoli: tutte le volte che il Fiandre è stato azzurro

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Il primo fu Fiorenzo Magni subito dopo la guerra, quando gli italiani, Coppi e Bartali compresi, lassù proprio non volevano andare. Il Giro delle Fiandre, che domenica 3 aprile celebrerà l’edizione numero 106, era feudo esclusivo dei corridori di casa, che per quella strana corsa fatta di ciottoli, perfide impennate, vento e pioggia avrebbero dato l’anima.

Magni, che nelle difficoltà e nella lotta dava il meglio, la vinse per tre volte di seguito (dal 1949 al 1951), impresa mai riuscita a nessuno, né prima, né dopo di lui. Da allora, i corridori italiani hanno trionfato altre otto volte e oggi, a parte i belgi, condividono con l’Olanda un primato di vittorie (11) maturato soprattutto nei favolosi anni Novanta, quando il Fiandre sembrava diventato il giardino di casa nostra. Cominciò Argentin nel 1990, continuarono Bugno (1994) e Bartoli (1996, nella foto) e l’onda lunga arrivò fino alla doppietta Tafi-Bortolami nel 2001 e 2002. In quel periodo, anche quando non vincevano, i corridori italiani erano comunque protagonisti. Come nel 1997, quando nei primi sette arrivati finirono Ballerini, Casarotto, Chiappucci e Bartoli.

L’ultimo squillo, e anche l’unico nelle ultime 14 edizioni, è stato quello di Bettiol, che nel 2019 è diventato il nono italiano a conquistare la “Ronde”. Nelle immagini che seguono ci sono tutti, compresi gli scatti dedicati a Elisa Longo Borghini e Marta Bastianelli, vincitrici nel 2015 e 2019 del Fiandre femminile, in calendario dal 2004.

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