Moser-Saronni: un dualismo “cattivo”, sia in corsa che dopo l’arrivo
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Un dualismo estremo, nei toni e nella sostanza ancora più aspro di quello che trent’anni prima aveva diviso Coppi e Bartali. Giuseppe Saronni divenne professionista giovanissimo e da subito non mostrò alcuna reverenza per Francesco Moser, più anziano di sei anni e già carismatico punto di riferimento della carovana. La rivalità scoppiò presto e si mantenne caldissima per anni. Memorabili alcune litigate al microfono di De Zan, nei dopo-tappa del Giro. E i tifosi tornarono a dividersi in due schiere, come ai tempi di Gino e Fausto.