Tour of Oman, Cavendish si prende la rivincita e spiega: «Avrei potuto vincere anche ieri se avessi lanciato meglio la volata»

Cavendish
Mark Cavendish in maglia rossa sul podio della seconda tappa del Tour of Oman 2022 (foto: A.S.O./AlexBroadway)
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Non si è fatta attendere la rivincita di Mark Cavendish al Tour of Oman 2022. Dopo aver perso dal solo Gaviria nella prima tappa a causa di una volata lanciata troppo dalle retrovie, il britannico della QuickStep-AlphaVinyl risponde subito presente andando ad alzare le braccia al cielo nella seconda frazione della corsa. Sul traguardo di Suhar Corniche, Cavendish è troppo forte per i suoi avversari.

“Cannonball” ha dovuto solo finalizzare lo splendido lavoro della sua squadra, capace di lanciarlo negli ultimi 200 metri ad altissime velocità. Felice di essersi sbloccato dopo solamente due giorni di gara, Cavendish tiene comunque i piedi per terra. Sa che qui in Oman, l’unico vero avversario si chiama Fernando Gaviria e che tutti gli altri velocisti con cui si confronterà durante la stagione non sono presenti. Lo abbiamo intervistato dopo il traguardo, sentite cosa ci ha detto.

Mark, secondo ieri e primo oggi. Un ottimo inizio non trovi?

«Quando comincia una nuova stagione non sai mai qual è il tuo livello di condizione. Dopo due giorni posso dire di aver cominciato bene, ma non montiamoci la testa. È la prima gara dell’anno e come me hanno vinto Gaviria, Groenewegen ed Ewan».

Peccato per il finale di ieri…

«Ieri ho capito di avere buone gambe, ci siamo un po’ sfaldati nel finale e così ho lanciato la volata da lontano. Però ho rimontato bene e se l’arrivo fosse stato venti metri più avanti avrei vinto. Oggi sapevo di poter vincere, il rettilineo finale totalmente piatto premia la squadra che si organizza meglio. Siamo stati perfetti e io non ho dovuto fare altro che chiudere in testa».

Tra l’altro hai un treno completamente inedito…

«Esatto, sono ragazzi con cui non ho mai corso. Però mi sto trovando bene: ieri abbiamo preso le misure, oggi non abbiamo sbagliato nulla. Il treno del Wolfpack, sulla carta, è sempre il più forte».

Tornare a vincere dopo quel brutto incidente in pista, cosa significa?

«Significa che so ancora come si fa (ride ndr.). Alla mia età un incidente del genere può essere pericoloso. Stare sei settimane senza bicicletta significa anche compromettere una parte della preparazione. Chi ben comincia è a metà dell’opera…»

Domani si lavora per Masnada? Oggi ha perso dieci secondi…

«Si lo so, ed è davvero un peccato. Con l’arrivo di domani e quello di Green Mountain potrà recuperare, ne sono certo. Domani toccherà faticare anche a me…»