AMARCORD/73 Tour 1990, l’alba di Indurain: Delgado affonda, il navarro spicca il volo

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In quell’ultimo scorcio del 1990 non era scontato dedicare una copertina a Miguel Indurain, come fece Bicisport nel numero di settembre. Il lungo navarro non era un ragazzo prodigio (aveva già 26 anni) e non aveva ancora un curriculum aureo. Si sapeva che andava forte a cronometro e che nello squadrone iberico della Reynolds (poi Banesto) aveva vissuto un lungo apprendistato al servizio del glorioso “Perico” Delgado.

Proprio al Tour del 1990 però era accaduto qualcosa, precisamente il 17 luglio. Si andava da Blagnac a Luz Ardiden, una cavalcata tra i Pirenei. La Grande Boucle era stata squassata dal blitz del semisconosciuto Chiappucci, che nel corso dei giorni si era dimostrato un osso molto più duro del previsto. Quel giorno, il progetto del superfavorito Greg Lemond era spazzare via definitivamente l’italiano e soprattutto piegare Delgado, considerato il rivale più temibile.

L’alternativa: affondare con “Perico” o giocare le proprie carte

Se devo cadere, lo farò lottando: così pensò Chiappucci e fece esplodere la tappa fin dai primi chilometri, attaccando sull’Aspin e passando sul Tourmalet in un gruppetto di fuggitivi, con quasi tre minuti su Lemond, Delgado e l’olandese Breukink. Lemond si girò verso Delgado e lo esortò a tirare, «altrimenti perdiamo il Tour tutti e due». Perico non rispose e si capì che era drammaticamente al gancio.

Fu lì che cambiò l’orizzonte di Indurain, che a differenza di Delgado di forze ne aveva da vendere. L’alternativa era rimanere al fianco del capitano, rischiando di affondare con lui, oppure liberarsi con uno scossone dal gregariato. La decisione sarebbe arrivata di lì a poco.

L’impresa di Luz Ardiden: a Miguel la tappa, a Lemond il terzo Tour

Sulla spinta di Lemond, Chiappucci fu raggiunto prima dell’ultima salita. Sui tornanti che portavano al traguardo, il colombiano Parra diede fuoco alle polveri e in un attimo cambiò tutto: Lemond accelerò e gli unici in grado di seguirlo furono il durissimo Marino Lejarreta e proprio lui, Miguel Indurain.

Delgado non fu in grado di reagire, Indurain si presentò agli ultimi tornanti con Lemond e lo staccò nel finale. L’americano mise le mani sul suo terzo Tour de France, il navarro entrò nella dimensione dei campioni. «Vincere il Tour? Difficile – disse in quei giorni – Diciamo che ora mi sento più vicino a un traguardo del genere, perché miglioro giorno per giorno». Dall’anno successivo, e per cinque anni, ne sarebbe divenuto il padrone assoluto.